carabinieri_81Con una media di un ladro al giorno fermato a Reggio Emilia e provincia è boom di taccheggi. I soli numeri dei carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia parlano infatti di almeno un intervento al giorno nei negozi per persone sorprese con refurtiva sottratta dagli scaffali. Le ultime 4 denunce in ordine cronologico, tutte operate in città per 3 episodi distinti di taccheggi, hanno visto i Carabinieri della Stazione di Reggio Emilia Principale denunciare alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia 4 persone incensurate accusate di furto. Si tratta di due fidanzati di 29 e 25 anni abitanti a Bagnolo in Piano sorpresi rubare in una profumeria della città tre profumi dopo averli estratti dalle rispettive confezioni, una casalinga 29enne di Bibbiano beccata rubare una decina di capi d’abbigliamento da un negozio del capoluogo reggiano ed uno studente di Reggio Emilia sorpreso rubare cuffiette per il suo smartphone in un supermercato della città.

A inizio settimana due blitz alla Coin e un tentativo di taccheggio all’Oviesse avevano portato ad un arresto ed una denuncia mentre il giorno dopo una casalinga era stata arrestata per aver aggredito la responsabile di un negozio della città che l’aveva sorpresa con cosmetici rubati dagli scafali. Chi si munisce di magnete per togliere i dispositivi antitaccheggio, chi usa violenza ai commessi per assicurarsi la fuga dopo essere stato beccato rubare, chi nega l’evidenza nonostante l’allarme sonoro e la refurtiva in borsa, chi provvede al pagamento della merce pur di non finire nei guai: è variegato il profilo dei taccheggiatori ovvero di coloro che rubano la merce esposta negli scafali dei negozi e dei supermercati che ricomprende professionisti, imprenditori, impiegati, disoccupati, operai, casalinghe e studenti. Nessuna fascia sociale viene esclusa cosi come nessuna attività commerciale è risparmiata dalle incursioni dei taccheggiatori: dai grandi magazzini e supermercati dei centri commerciali che quantificano poi i danni economici durante i controlli di inventario di fine anno ai piccoli negozi al dettaglio. Con la crisi che oramai ha affondato le sue radici nel tessuto sociale reggiano aumentano in maniera esponenziale i taccheggi. Certo ci sono casi che vengono attentamente valutati e che riguardano persone che rubano per disperazione alimenti senza pagare ma il trend riguarda in prevalenza persone che non volendosi privare di nulla (vestiti, cosmetici, profumi, cellulari ed accessori etc..) cerca di far “quadrare” i conti in casa dedicandosi al taccheggio rischiando di rovinarsi la fedina penale. Ai furbastri si devono poi aggiungere i ladri di professione che si organizzano in squadre per far incetta di beni dagli scafali dei supermercati e grandi magazzini: insomma a Reggio è allarme taccheggi.