polizia_00Ieri verso le 16.30 una volante della Polizia è stata inviata in via Monicelli in quanto, poco prima, un testimone aveva comunicato all’operatore della Centrale di un autovettura Golf, nera, con a bordo due soggetti, posteggiare innanzi al civico 13 e dalla quale erano scesi due uomini. Questi dopo aver armeggiato nel baule del veicolo apponevano degli adesivi sulle targhe del mezzo. Il teste forniva le descrizione dei due uomini all’operatore in attesa dell’arrivo in loco della Volante. Secondo quanto riferito uno dei due, alto circa 175 cm, di corporatura longilinea, di età apparente sui 30 anni circa, indossava un giubbotto scuro; l’altro, più attempato, stessa corporatura, capelli brizzolati, indossava un giubbotto grigio e jeans scuri. Entrambi indossavano inoltre dei cappelli per travisare il capo. Dopo aver ispezionato il condominio uno di essi, quello di circa 30 anni, andava a suonare a uno dei due campanelli della palazzina mentre l’altro fungeva da “palo”. Entrambi si introducevano quindi nell’area cortiliva di pertinenza dello stabile e si recavano sul retro. Fatto ritorno alla vettura, quello più giovane recuperava degli oggetti dal baule della stessa per dirigersi nuovamente sul retro. L’altro si posizionava come vedetta all’ingresso del condominio utilizzando una specie di radio forse per comunicare con il complice.

La volante nel frattempo si portava sul posto e sorprendeva il soggetto attempato, poi identificato per F.B., il quale, ancora in possesso della radio portatile, visto l’arrivo degli operanti, comunicava qualcosa al complice prima di tentare la fuga. L’uomo infatti, salendo a bordo della Golf cercava di metterla in moto ma veniva immediatamente bloccato. Il complice, probabilmente avvertito via radio, riusciva a darsi alla fuga sul retro con la refurtiva. Ad un’attenta analisi le targhe del veicolo, originariamente rispondenti ad un autocarro, risultavano essere artefatte.

La perquisizione del fermato dava esito positivo, in quanto sulla persona di F.B. si rinveniva il cappellino da baseball calzato e la radio ricetrasmittente impugnata. Nella tasca anteriore destra dei pantaloni veniva rinvenuta la somma in contanti di euro 895,00 e dei guanti. La perquisizione effettuata all’interno dell’abitacolo, permetteva di rinvenire, abilmente occultato in un vano ricavato ad arte, alloggiata al centro del cruscotto, una radio ricetrasmittente tipo scanner regolarmente accesa.

A questo punto veniva effettuato un sopralluogo all’interno dell’appartamento “visitato” . Si accertava quindi che il complice, dopo essere salito sulla piccola tettoia che copre i garage, infrangeva il vetro della finestra della camera da letto. Introdottosi quindi all’interno mentre il complice sorvegliava il suo operato, in pochi minuti rovistava la camera da letto appropriandosi indebitamente di monili in oro ancora da inventariare e quantificare con precisione; il danno economico che si aggira sui 4000 euro circa. Ciò stante F.B., un artigiano di 59 anni, senza motivi apparenti per dimorare in città, responsabile in concorso con altra persona rimasta ignota, veniva tratto in arresto per il reato di furto aggravato in abitazione.