prostituzione_5La Via Emilia tra Reggio Emilia e Parma (che la notte si popola di prostitute essendo la principale strada dell’eros a pagamento), è travagliata da una vera e propria “guerra” tra prostitute legate a clan rivali per accaparrarsi gli spazi dove esercitare la prostituzione. Questo l’inquietante quadro investigativo che sta emergendo dalle indagini condotte dai dai Carabinieri della Stazione di Sant’Ilario d’Enza che l’altra notte hanno arrestato 7 persone dell’est Europa (5 uomini e 2 donne). Con l’accusa di concorso in estorsione, rapina, lesioni aggravate e porto abusivo di armi, i Carabinieri della Stazione di Sant’Ilario d’Enza hanno arrestato 5 cittadini albanesi aventi un età ricompresa tra i 34 e i 23 anni tutti, residenti e domiciliati a Parma, e due prostitute, una rumena di 21 anni ed un’albanese di 30 anni entrambe domiciliate a Parma, tutti ristrette al termine delle formalità di rito a disposizione della Procura reggiana che coordina l’inchiesta. Una terza prostituta rumena 25enne riuscita a fuggire è stata denunciata in stato di libertà con le stesse accuse.

L’indagine dei Carabinieri di Sant’Ilario d’Enza ha preso il via agli inizi del corrente mese grazie al coraggio di due giovani prostitute rumene domiciliate nel reggiano che, vittime delle violenze e intimidazioni del clan di Parma, hanno rotto il muro dell’omertà, denunciando di essere state vittime di pesanti intimidazioni e aggressioni ad opera di due prostitute (una rumena e un’albanese) poi sfociate in inaudite violenze ad opere dei loro protettori appartenenti al clan di Parma. Intimidazioni e violenze finalizzate a far allontanare le prostitute che occupavano un area “devoluta” ad altre donne o costringerle a pagare per poter occupare lo spazio.

Stando alle indagini dei carabinieri di sant’Ilario d’Enza le due prostitute vittime sarebbero state oggetto di bastonate, calci, pugni, minacce con coltelli, rapine ed estorsioni (dovevano pagare la sosta per prostituirsi) nonché di aggressioni con l’utilizzo di spray urticante. Acquisiti i dovuti riscontri, che hanno visto le due prostitute ricorrere anche alle cure mediche, i Carabinieri di Sant’Ilario d’Enza eseguivano nel tratto “conteso” della via Emilia i dovuti servizi di osservazione che l’altra notte portavano ad accertare in maniera incontrovertibile il quadro emerso in ordine alle violenze e intimidazioni svolte dal clan di Parma ai danni delle prostitute rumene. Si è accertato infatti che nell’area di sosta contesa, posta la Via Emilia in località Calerno di Sant’Ilario d’Enza, giungevano due donne che intimavano in tono minaccioso alle due vittime di allontanarsi. Intimazione a cui seguiva in tempi diversi il sopraggiungere di più autovetture dalle quali scendevano uomini armati di grossi bastoni che si dirigevano verso e due ragazze per picchiarle come già avvenuto nel passato.

Questa volta però contrariamente a quanto avvenuto nel passato la presenza dei Carabinieri di Sant’Ilario d’Enza appostati nelle vie adiacenti evitava l’ennesima incursione violenta. I militari in forza infatti intervenivano bloccando gli aggressori armati di bastoni e chiavi svita bulloni che identificati nei 5 suddetti albanesi e 2 donne venivano condotti in caserma e tratti in arresto in ordine ai citati riferimenti normativi violati. A loro i Carabinieri sequestravano alcuni grossi bastoni e due chiavi svita bulloni utilizzate per l’aggressione nonché una bomboletta di spray urticante.

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