lavoro_2Sono 21.591 le imprese artigiane attive nella provincia di Modena nel terzo trimestre del 2015, con un calo di 346 (pari all’1,6%) rispetto allo stesso periodo del 2014. Lo afferma una elaborazione su dati Movimprese realizzata dal centro studi nazionale Confartigianato Lapam, che ha esaminato la dinamica delle imprese artigiane nel Paese. Il calo di Modena è sostanzialmente in linea con il dato nazionale (attestato sull’-1,4%). La peculiarità della nostra provincia è data dall’incidenza delle srl artigiane, le società di capitali interessate dalla riduzione fiscale dell’Ires, che a Modena rappresentano il 7,8% delle imprese artigiane (a fronte di una media nazionale del 5%), a quota 1693, con un aumento di 60 unità rispetto allo stesso periodo del 2014 (+3,7%). In questa particolare classifica Modena si pone ai vertici nazionali (al settimo posto per peso percentuale delle società di capitali).

“Quello di Modena si conferma un territorio a forte vocazione artigiana – sottolinea il Presidente generale Lapam Confartigianato, Erio Luigi Munari – anche se una flessione c’è stata e questo dato è comunque il segnale di una sofferenza delle imprese artigiane, che sono poco tutelate e che meritano molta più attenzione e sostegno da parte dei decisori politici a tutti i livelli. E’ significativo però l’aumento delle società di capitali, a dimostrazione del fatto che le imprese artigiane si stanno via via strutturando, per rispondere in modo più adeguato alle sfide globali e a mercati sempre più internazionalizzati. Ora attendiamo risposte concrete, anche dalla Legge di Stabilità che presenta luci e ombre. E’ ad esempio determinante, soprattutto per le Pmi e le imprese artigiane tra queste, estendere a più anni la possibilità del maxi ammortamento (portato al 140%) che al momento sembrerebbe valido solo per il 2016. Le Pmi per investire hanno bisogno di tempo e di accantonare risorse, dare un solo anno per questa misura significa tagliare fuori una parte molto significativa e dinamica del tessuto produttivo”.