cc_bologna_carabinieriNuovi guai per un “coriaceo” 80enne reggiano che denunciato lo scorso mese di maggio dai Carabinieri di Casina per una serie di condotte persecutorie nei confronti dell’ex moglie (probabilmente causate dall’aver digerito che dopo 20 anni di separazione l’abitazione di sua proprietà rimanesse in usufrutto alla donna) è finito nuovamente nei guai. Sebbene infatti il tribunale di Reggio Emilia gli avesse imposto il divieto di avvicinamento all’ex moglie e alla stessa abitazione lo scorso 8 giugno impugnando un rastrello si minacciosamente presentato a casa dell’ex moglie cercando di colpirla.

Quest’ultimo episodio registrato dai carabinieri di Casina, intervenuti presso l’abitazione su richiesta della donna unitamente ai colleghi del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Castelnovo Monti, è stato segnalato ala procura reggiana che ha chiesto ed ottenuto dal Giudice del tribunale di reggi Emilia un inasprimento del misura cautelare. L’80enne ora oltre al divieto di avvicinamento all’ex è obbligato a presentarsi 3 volte alla settimana ai carabinieri per apporre la firma. L’uomo, si ricorda, nell’ultimo anno, con reiterate minacce e molestie cagionava all’ex moglie un perdurante e grave stato di paura, costringendola a cambiare le proprie abitudini di vita sino addirittura a vederla non uscire più do casa se non accompagnata da altra persona.

In particolare molestava quasi quotidianamente la stessa versando urina e benzina sulle piante collocate nel giardino della casa abitata dall’ex e battendo insistentemente con calci e pungi sulla porta e sulle finestre dell’abitazione. Inoltre la minacciava ripetutamente di ucciderla se non avesse lasciato la casa brandendo bastoni e spranghe fino all’ultimo episodio di fine aprile quando dopo aver divelto la catena che chiudeva la stalla collocata sul retro dell’abitazione con un piede di porco minacciava la donna di ucciderla. Ora un nuovo episodio che ha nuovamente messo nei guai l’80enne.