Per il 2018 le previsioni del bilancio comunale confermano quantità e qualità della spesa corrente dello scorso anno, con priorità per sicurezza e legalità, scuola e cultura, smart city, politiche di coesione e giustizia sociale. Non ci sono aumenti di tariffe e imposte locali, anche la Tari rimane ferma per tutte le utenze. Nel triennio 2018-2020 si prevede una spesa in conto capitale di quasi 190 milioni di euro, con 124 milioni di nuovi investimenti e oltre 40 milioni di manutenzioni. La manutenzione ordinaria della città (dalla cura del verde urbano alla sicurezza delle alberature, dalle aiuole stradali alle diverse richieste che arrivano dai Quartieri), inoltre, nel 2018 sarà sostenuta anche da due milioni e mezzo di euro ricavati dall’applicazione in parte corrente degli oneri urbanistici.

Sono alcuni dei principali aspetti del Bilancio di previsione 2018-2020 presentato in Consiglio comunale giovedì 25 gennaio dal sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli e dall’assessore al Bilancio Andrea Bosi insieme all’aggiornamento del Dup, il Documento unico di programmazione 2018-2020.
Nei prossimi giorni inizia il lavoro di approfondimento nelle varie Commissioni consiliari per arrivare alla discussione e al voto del Consiglio comunale in programma nella seduta di giovedì 22 febbraio.
La spesa corrente per il 2018 è prevista in 228 milioni e 400 mila euro, solo apparentemente in riduzione rispetto al 2017 (234,4 milioni) in quanto 9,9 milioni di euro di rette e spese per appalti non entrano nel bilancio comunale per effetto della gestione in accreditamento di Cra e centri diurni.
Sui principali ambiti di intervento si concentrano gli impegni economici maggiori. Al netto del personale, la spesa corrente per legalità e sicurezza passa da 16,2 a 17,6 milioni di euro. Cresce anche la spesa per l’istruzione (più 320 mila euro) con aumenti per i sostegni assistenziali e gli aiuti agli studenti con disabilità, la conferma dell’incremento dei servizi 0-6, del prolungamento estivo e delle aperture del sabato. I trasferimenti alle Fondazione Cresciamo, inoltre, aumentano di 100 mila euro in coerenza con l’indirizzo del Consiglio comunale di avvicinare gradualmente le retribuzioni del personale a quelle del pubblico impiego. Anche le risorse per Promozione della città, servizi al cittadino e Smart City aumentano (da 6,839 a 6,977 milioni di euro), così come quelle per le manutenzioni e le politiche sociali per le quali, rispetto agli 55 milioni già a bilancio, si prevede un emendamento della giunta di valore superiore ai 400 mila euro da destinare al sostegno dell’affitto e a programmi per i minori in collaborazione con le scuole. L’emendamento è dovuto a contributi accertati nelle scorse settimane e utilizzabili quest’anno. Nel corso del 2018, poi, entrano a regime i provvedimenti nazionali (Sia) e regionali (Res) per la lotta alla povertà e l’inclusione sociale.
Nel bilancio sono previste anche le risorse per il nuovo contratto dei lavoratori della pubblica amministrazione, con 2,8 milioni di euro di avanzo vincolato dal 2017 per consentire il pagamento della vacanza contrattuale del periodo 2016-2018. Gli accordi nazionali scaricano il costo del nuovo contratto sugli enti locali che, a regime, nel 2019 si stima ammontino a 2,3 milioni all’anno. Il costo per il personale rimane così intorno ai 60 milioni nonostante a fine 2017 le unità lavorative (1561) fossero oltre 150 in meno rispetto alle 1729 del 2014 quando la spesa per il personale era di 62 milioni di euro.

NEL TRIENNIO INVESTIMENTI PER 124 MILIONI

Al centro la rigenerazione e la mobilità sostenibile, con oltre 10 km di nuove piste ciclabili. Urbanistica: il Prg si “stringe” di 100 ettari e cresce il bosco urbano.

Nel triennio 2018-2020 sono previsti nuovi investimenti per 124 milioni di euro, dopo che negli anni tra il 2015 e il 2017 sono stati avviati investimenti diretti e indiretti (Acer e privati su opere pubbliche) per 141 milioni di euro con oltre il 60 per cento degli interventi che ha riguardato iniziative di recupero edilizio, sicurezza sismica, rigenerazione urbana, di manutenzione straordinaria del verde, delle infrastrutture, delle scuole, della rete idraulica.

Quello della rigenerazione urbana sarà il tema delle iniziative più significative dei prossimi anni con, per esempio, il Progetto Periferie, il comparto ex Amcm (dopo l’inaugurazione con Vasco Rossi dell’edificio riqualificato che ospiterà il Laboratorio Aperto, il sindaco ha annunciato la presentazione proprio oggi dell’offerta vincolante per il recupero del comparto che ora, dopo l’esame tecnico, dovrà essere sottoposta al Consiglio), l’intervento sul Sant’Agostino (intanto è in corso l’appalto per il recupero dell’ex Estense), il recupero delle chiese storiche colpite dal sisma, il liceo Sigonio, i lavori per la Casa delle donne a Villa Ombrosa e per il Music Hub di via Morandi.

Tra le novità previsti interventi sulla mobilità sostenibili con il progetto Bike to Work, il potenziamento del car sharing e investimenti per realizzare oltre dieci chilometri di piste ciclabili (dalla continuazione dell’intervento su via Emilia Est al collegamento Ganaceto-Appalto di Soliera, dal tratto Montecuccoli-Monte Kosika fino ai percorsi che fanno parte del Progetto Periferie nella zona nord della città)

Rispetto all’applicazione della nuova legge urbanistica e alla realizzazione del Pug, il sindaco Gian Carlo Muzzarelli ha annunciato che per gestire la fase di transizione la Giunta proporrà al Consiglio una delibera per sospendere, almeno fino al 31 marzo 2018, l’efficacia e l’esecuzione dei provvedimenti e degli accordi in materia urbanistica ed edilizia già approvati, definiti e stipulati, nonché delle convenzioni urbanistiche approvate, ma non stipulate, che direttamente o indirettamente assumano rilievo ai fini dell’applicazione della legge regionale (rimangono esclusi dalla sospensione i titoli abilitativi per intervento diretto, le convenzioni già stipulate alla data della legge, i piani di recupero e i provvedimenti dello “sblocca Modena”).

Obiettivo: fornire al Consiglio tutte le informazioni giuridiche opportune per dettare gli indirizzi della transizione e approfondire l’individuazione del perimetro del territorio urbanizzato per calcolare la possibile crescita del 3 per cento da qui al 2050, come previsto dalla nuova legge. Per il sindaco è ragionevole puntare alla riduzione del perimetro del vecchio Prg per un ordine di grandezza di circa 100 ettari.

Inoltre, partendo dall’attuale situazione che vede a Modena una superficie coperta a bosco di circa 1.337 ettari, ci si propone di aumentarla del 20 per cento in 15 anni, cioè di circa 270 ettari. Per il 2018 nel Piano degli investimenti è previsto un primo stanziamento di 500 mila euro per la realizzazione di boschi urbani.

NESSUN AUMENTO PER TASSE E TARIFFE

Ferma anche la Tari, ma aumentano i servizi per 770 mila euro. Ancora più controlli contro l’evasione, aggiornato il protocollo con l’Agenzia per le Entrate.

La manovra finanziaria del Comune non tocca le tariffe e le imposte locali, con il blocco di tutti i tributi e dell’addizionale Irpef (i cittadini modenesi continueranno a beneficiare del taglio della Tasi sulla prima casa deciso dal Governo per il 2017 e che vale in città 19 milioni di euro), la conferma della riduzione delle rette dei nidi e delle scuole d’infanzia decisa lo scorso anno e lo stop su tutte le utenze anche per la Tari: a parità di costi, però, sono previsti servizi aggiuntivi su raccolta rifiuti, spazzamento e progetti ecologici per un valore di oltre 770 mila euro.

Continua il percorso per la razionalizzazione delle spese di funzionamento (dalle utenze ai costi postali) e la riduzione delle spese per incarichi con un limite di spesa che nel triennio passerà dagli 886 mila euro del 2018 agli 857 mila del 2020.

I Fondi crediti di dubbia esigibilità, lo strumento introdotto con il bilancio armonizzato per evitare che vengano spese risorse la cui riscossione non è certa, aumentano di quasi un milione di euro, passando da 6,916 nel 2017 a 7,824 milioni nel 2018.

Per ragioni di equità, si sviluppa ulteriormente l’impegno per contrastare l’evasione del pagamento delle imposte. Nelle scorse settimane è stato sottoscritto il protocollo d’intesa tra Agenzia delle Entrate dell’Emilia Romagna e Anci regionale che aggiorna e integra quello del 2008 con l’obiettivo specifico di ottimizzare la quantità e la qualità delle informazioni catastali per favorire una più ampia fruizione dei dati da parte di tutti i soggetti aderenti. Continuano le segnalazioni all’Agenzia che producono un recupero di gettito anche per mila Comune: nel 2017 circa 100 mila euro.

Nel corso dell’anno, inoltre, verranno aumentati i controlli sul pagamento dell’imposta di soggiorno e verranno informatizzate le dichiarazioni sui canoni concordati per migliorare il controllo e il monitoraggio su questo tipo di agevolazioni.

Nel 2017, per esempio, sono stati accertati quasi 5 milioni e 400 mila euro di arretrati di Imu. L’obiettivo per il 2018 è di 5 milioni e 800 mila euro. Anche su Tari/Tares e Tia sono stati raggiunti risultati significativi con l’accertamento di 1,2 milioni di euro (la previsione iniziale era di 750 mila euro). E’ anche grazie a questa attività di recupero che è stato possibile mantenere invariate le tariffe.

Nonostante il nuovo indebitamento assunto lo scorso anno relativo allo stadio Braglia, a causa dell’escussione della fideiussione a favore del Modena calcio, il debito è comunque in diminuzione: se tra il 2017 e il 2018 passa da 6,5 a 8,7 milioni (poco più di 40 euro ad abitante), nel 2019 scenderà a 7,4 e nel 2020 a 6,8 milioni.

Un particolare rilievo finanziario continuano a rivestirlo i mancati rimborsi da parte dello Stato con cui il Comune di Modena vanta un credito di circa 24 milioni di euro per le spese degli uffici giudiziari e l’Iva per i servizi esternalizzati.