“Ricordare è un dovere politico e morale”. Lo ha detto il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli alla celebrazione del Giorno del Ricordo dedicato alle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano dalmata, che si è svolta questa mattina, sabato 9 febbraio, in piazzale Natale Bruni. “Siamo insieme oggi – ha aggiunto Muzzarelli – come in tutti i momenti di ricordo e riflessione in questi anni, segno della volontà della nostra città di riaffermare i principi di pace, uguaglianza e dignità di ogni donna e ogni uomo, su cui abbiamo costruito il nostro benessere e la nostra libertà”.

La cerimonia, promossa dal Comune insieme all’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, è stata aperta dall’arcivescovo Erio Castellucci che ha benedetto il Monumento di pietra carsica intitolato “Ai figli di Istria, di Fiume, di Dalmazia, italiani per stirpe lingua e cultura, martiri in foiba in mare in prigionia, esuli nel mondo per amor di patria”, al quale è stata deposta una corona dall’alloro.

Insieme con il sindaco Muzzarelli e il generale Giampaolo Pani, presidente dell’’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, hanno partecipato alla cerimonia, tra gli altri, il prefetto di Modena Maria Patrizia Paba, la presidente del Consiglio comunale Francesca Maletti, il presidente della Provincia di Modena Gian Domenico Tomei, autorità civili e militari.

Dopo la cerimonia, l’arcivescovo Castellucci ha celebrato la messa nella chiesa monumentale del Tempio dei caduti.

La solennità del Giorno del Ricordo è stata istituita nel 2004, fissandola al 10 febbraio, per conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre di istriani, fiumani e dalmati nel Secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.