I Carabinieri del NAS di Parma, nell’ambito dei servizi rivolti a garantire la sicurezza sanitaria nel settore dei centri estetici, hanno proceduto al controllo e all’ispezione sanitaria di alcune attività ricadenti nella bassa ovest della provincia reggiana, con il fine di assicurare il rispetto delle norme igienico-sanitarie ed amministrative. Le buone notizie giungono dal rispetto delle norme igienico-sanitarie, considerando che non sono state rilevate irregolarità, anche se in un caso sono state riscontrate norme in violazione della tutela della libertà e dignità dei dipendenti sul luogo di lavoro.

In un centro di tatuaggi, infatti, i militari del Nucleo Anti Sofisticazione di Parma hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia il legale rappresentante dell’attività per aver attivato all’interno della suddetta attività commerciale un impianto di video sorveglianza con sistema di registrazione, senza richiedere la prescritta autorizzazione alla direzione provinciale del lavoro. Ciò in palese violazione anche dello Statuto dei Lavoratori di cui alla Legge 300 del 1970 che vieta l’uso di impianti audiovisivi e di altre apparecchiature per finalità di controllo a distanza dell’attività dei lavoratori.

Al riguardo, infatti, gli impianti e le apparecchiature di controllo che siano richiesti da esigenze organizzative e produttive, ovvero dalla sicurezza del lavoro, ma dai quali derivi anche la possibilità di controllo a distanza dell’attività dei lavoratori, possono essere installati soltanto previo accordo con le rappresentanze sindacali aziendali, oppure, in mancanza di queste, con la commissione interna e solo quindi con la prevista autorizzazione nel caso della Direzione Provinciale del Lavoro a cui non è stata richiesta. Alla luce di quanto emerso il titolare, un 38enne reggiano, è stato quindi denunciato.