Aggiornare i servizi di Welfare, avvicinandoli ancora di più alle persone per rispondere ai loro bisogni e accompagnarle in un cammino di uscita dalle criticità; reperire risorse dal sistema sociale ed economico privato, proponendo progetti e azioni da sostenere.

Sono le due piste di lavoro che il Comune di Reggio Emilia sta pianificando, in un quadro di innovazione dell’offerta di servizi e della loro sostenibilità economica.

Le conseguenze della pandemia, che sin dal primo momento hanno richiesto un coinvolgimento ancor più pressante dei Servizi sociali e del volontariato di comunità, hanno reso di forte attualità e necessità l’attuazione di questo percorso.

Perciò la giunta ha approvato di recente l’adesione del Comune a un bando del Dipartimento della Funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri, per il finanziamento, attraverso il Fondo di innovazione sociale (Fis), di un Programma triennale per la realizzazione di progetti speciali di innovazione sociale. Il bando mette a disposizione fino a 1,6 milioni di euro per progetto.

ASSESSORE MARCHI – “Serve rigenerare la filiera dei servizi sociali pubblici, ma anche il Welfare aziendale, in un quadro che veda sempre più partecipi le risorse, non solo economiche, del privato e di protagonisti del volontariato, per la realizzazione di progetti di rilievo pubblico – spiega l’assessore al Welfare, Daniele Marchi – Al Comune continua a spettare il ruolo di programmazione e governance e la messa a sistema della domanda e dell’offerta di servizi, oltre alla presenza con risorse e operatori propri. Ma tali risorse, fra l’altro a fronte dell’aumento della domanda a cui assistiamo, non possono essere ritenute infinite. Se restasse tale e quale, il sistema non reggerebbe.

“Da qui – prosegue Marchi – la necessità di aggiornare e innovare, rendendo il Welfare ancora più integrato, vicino alle persone e ai nuovi bisogni, quali ad esempio la crescente domanda di cura a domicilio degli anziani o la richiesta di servizi educativi anch’essi a domicilio domicilio, cresciuta in maniera esponenziale. E’ chiaro a tutti che tale richiesta di prossimità del servizio socio-educativo pubblico necessiti a sua volta di sinergie e risorse, che vanno cercate anche nella comunità – penso al volontariato di prossimità che si è rivelato decisivo nella fase del lockdown, con i volontari ad esempio impegnati nell’acquistare e portare a casa la spesa alle persone anziane sole – e nella collaborazione col sistema economico. La partecipazione al bando nazionale sull’Innovazione sociale, che per la sua rilevanza è sostenuta da una partnership fra Comune, Ausl, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia e Consorzio Oscar Romero, va appunto nella direzione di questa riforma”.

COME FUNZIONA IL FONDO – Il Fis finanzia interventi di innovazione sociale che generino nuove soluzioni, modelli e approcci per la soddisfazione dei bisogni sociali.

Sono previste tre tipologie di interventi progressivi e propedeutici l’uno all’altro.

Il primo intervento, oggetto specifico del bando in questa fase selettiva, coincide con lo studio di fattibilità e sostenibilità, e con la pianificazione esecutiva di un’idea progettuale di innovazione sociale. L’importo massimo per progetto è previsto in 150.000 euro.

Il secondo intervento è la sperimentazione sul campo dell’idea progettata. In questo caso l’importo massimo è di 450.000 euro.

Il terzo intervento consiste nella sistematizzazione e nel consolidamento dell’azione sperimentata. L’importo massimo per progetto è di un milione di euro.

PROGETTO REGGIANO: ‘PROSSIMO WELFARE’ – Il progetto reggiano, allo studio di fattibilità e sostenibilità esecutiva, si intitola ‘Prossimo Welfare’. Lo studio indagherà tutti gli aspetti rilevanti per dare vita a un nuovo modello di welfare integrato pubblico, privato, aziendale, comunitario, basato sull’universalità, la sussidiarietà e la responsabilità sociale.

Il target è costituito da famiglie con fragilità e anziani. Gli obiettivi sono rafforzare e rimodulare i servizi esistenti; creare nuovi servizi per rispondere a nuovi bisogni; razionalizzare l’utilizzo delle risorse da parte dell’ente pubblico.

PARTNER – La partnership è così suddivisa: Comune di Reggio Emilia soggetto beneficiario e coordinatore delle azioni di progetto; Consorzio Oscar Romero soggetto attuatore, selezionato con manifestazione di interesse; Ausl di Reggio Emilia partner territoriale per armonizzazione interventi socio-sanitari; Università degli studi di Modena e Reggio Emilia partner scientifico per la valutazione di impatto delle azioni del progetto.