E’ arrivato l’altro giorno l’ultimo carico di donazioni che la comunità cinese reggiana ha raccolto in patria a favore della Provincia di Reggio Emilia: un kit di 1.000 fast test per il Covid-19, che è stato destinato all’Azienda Usl. I test rapidi si aggiungono alle 150 tute di protezione e alle 82.000 mascherine chirurgiche che, a partire da inizio aprile, sono arrivate dalla Cina alla Provincia grazie all’appello lanciato dal reggiano Jie Lin – conosciuto, come Jack, anche per la sua attività di interprete – ed al lavoro dell’Associazione cinese di Reggio Emilia guidata da Zengjie “Mario” Chen.

Il materiale è stato donato da privati, istituzioni, aziende e associazioni delle città di Beijing, Zhejiang, Shanghai, Shenzhen, Dalian, Suzhou, Foshan, Zhuhai, Dongguan ed anche da Wuhan, il capoluogo dell’Hubei dove si è registrato il primo focolaio della pandemia. A parte i test rapidi e le tute, destinati all’Ausl, tutte le mascherine sono state consegnate all’Agenzia regionale di Protezione civile, che le ha distribuite alle Unioni dei Comuni ed al Comune di Reggio Emilia: 27.000 sono andate ai servizi educativi e a Reggio Children, 10.000 al volontariato di Protezione civile, 2.000 alle strutture sanitarie comunali e 43.000 agli enti locali per gli agenti di Polizia provinciale e municipale, volontari impegnati nella consegna di medicine e spesa, dipendenti pubblici.

“L’amicizia ed il concreto sostegno che i cittadini cinesi di Reggio Emilia ci hanno garantito in questi mesi sono stati davvero preziosi – dichiara il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giorgio Zanni, esprimendo il ringraziamento di tutti i reggiani e del sistema di Protezione civile ai donatori – L’aver condiviso con noi questo momento di difficoltà ha confermato la coesione della nostra comunità, quella coesione che ci ha permessi di reggere alla difficile prova a cui siamo stati tutti chiamati e che, anche oggi, deve vederci quotidianamente impegnati nell’attento rispetto di ogni misura e comportamento in grado di contrastare il diffondersi del coronavirus”.