La Polizia di Stato di Reggio Emilia ha eseguito un provvedimento di sequestro volto alla confisca dei beni nei confronti di un cittadino italiano, nomade di origine sinti, ma stanziato da diversi anni in città. Il provvedimento, emesso dal Tribunale di Bologna, sezione misure di prevenzione il 21 aprile scorso, accoglie quasi interamente le richieste avanzate dal questore di Reggio Emilia, Ferrari.

Gli agenti hanno pertanto notificato all’uomo, un pregiudicato cinquantenne, l’atto di ablazione dei beni riferito ad alcuni immobili ubicati nella prima periferia cittadina, diversi terreni sedenti in Reggio Emilia, alcuni dei quali adibiti a vigneto, e nella provincia di Rimini ed alcuni autoveicoli.  Il valore degli stessi si avvicina al milione di euro. In particolare tra le proprietà colpite si evidenzia l’abitazione di residenza dell’uomo e dei suoi figli, un’ampia e ben ristrutturata villa di più di 400 metri quadri, dotata di eleganti pertinenze, tra le quali una piscina.

L’operazione è scattata all’alba ed ha visto impegnati una ventina di agenti della Questura, con il coinvolgimento di personale della questura di Rimini e con il supporto degli operatori della Polizia scientifica che hanno documentato per intero le varie fasi dei sequestri e lo stato dei luoghi e dei beni appresi. La divisione anticrimine della Questura ha impiegato circa 4 mesi ad effettuare mirate e complesse indagini che hanno interessato le vicende giudiziarie e l’analisi patrimoniale del soggetto, ricostruendo 25 anni di vita dello stesso e dimostrando che la sua attività illecita era iniziata già dai primi anni ‘90 e che gli esigui redditi percepiti dalle poche attività lecite intraprese dallo stesso e dal suo nucleo familiare, non erano in alcun modo sufficienti ad assicurare neanche un livello di vita di pura sussistenza.

In particolare, la Questura ha riscontrato le diverse condanne del medesimo per reati contro il patrimonio (furti in abitazione e truffe) e ha dimostrato come i negozi giuridici dispositivi dei beni volti al conferimento della proprietà ai figli – non gravati da precedenti penali significativi – fossero solo un espediente per realizzare una intestazione fittizia degli stessi onde sottrarli ad eventuali provvedimenti ablativi.

L’indagine patrimoniale ha preso il via dalla recente condanna per furto dell’uomo che ha attirato l’attenzione degli investigatori i quali, attraverso indagini mirate, hanno evidenziato i numerosi controlli delle forze di polizia con soggetti pregiudicati, i significativi acquisti di beni senza le necessarie provviste di denaro e le numerose transazioni bancarie, molte delle quali sospette per le ingenti somme movimentate in assenza di entrate lecite.

Lo spessore criminale dell’uomo, attualmente in regime di arresti domiciliari presso la sua abitazione per il reato di furto, è elevato e lo stesso può ritenersi persona pericolosa e in grado di perpetrare crimini con una certa sistematicità. Si noti al riguardo come in una recente sentenza del tribunale di Reggio Emilia si evidenzia che lo stesso aveva recentemente commesso “un furto in abitazione…in termini organizzati, previa adeguata predisposizione di mezzi e uomini”.

L’episodio che ha attirato l’attenzione degli inquirenti sulla condotta di vita e sul patrimonio dell’uomo è stato, come detto, un furto in abitazione perpetrato dallo stesso in concorso con altri due complici nell’estate dell’anno scorso, in tarda serata, in città. Nella circostanza gli agenti delle volanti della Questura, ricevuta una segnalazione, avevano circondato l’obiettivo ed erano riusciti ad arrestare l’uomo in fuga, con ancora indosso parte della refurtiva e arnesi atti allo scasso. In questo contesto, pertanto la misura proposta dal Questore testimonia una rinnovata attenzione nei confronti degli autori di furti in abitazione, reato ritenuto fortemente invasivo per le vittime e connota la mission della Questura come particolarmente attenta al contenimento del fenomeno, tanto da utilizzare tutte le risorse giuridiche a disposizione, anche pervenendo al sequestro dell’intero patrimonio dei rei.