“Crediamo necessario compiere ogni sforzo per lasciarsi definitivamente alle spalle restrizioni e chiusure, che se dovessero essere reintrodotte per una recrudescenza della pandemia, avrebbero effetti devastanti a livello economico e sociale. Per questo riteniamo necessaria e non rinviabile arrivare ad una legge, condivisa tra le parti sociali, che estenda l’obbligo del green pass anche nei luoghi di lavoro”. Alberto Papotti, segretario provinciale di CNA Modena, ritorna su un tema delicato ma importante per la tutela della salute pubblica.

“E’ appena il caso di sottolineare – osserva Papotti – come l’attuale definizione del green pass, obbligatorio per i clienti che vogliano usufruire di alcuni servizi ma non per chi eroga quest’ultimi, sia oggettivamente difficile da comprendere. Ecco che allora l’estensione del lasciapassare verde a questa categoria di lavoratori potrebbe essere il primo passo verso una sua applicazione allargata a tutte le categorie di lavoratori”.

Secondo l’Associazione è evidente l’esigenza di chiarezza e coerenza delle norme in quanto l’adozione del green pass nei luoghi di lavoro pone una serie di problematiche per artigiani e microimprese che svolgono prevalentemente attività a diretto contatto con la clientela.

“Le nostre imprese – continua Papotti – hanno dato prova di grande responsabilità sottoscrivendo i protocolli per la sicurezza nei luoghi di lavoro e applicandoli, nella stragrande maggioranza dei casi, in modo rigoroso. Con lo stesso spirito di responsabilità con cui artigiani e piccole imprese hanno condiviso e applicato i Protocolli sulla sicurezza, ora sostengono la necessità di diffondere la vaccinazione per uscire il prima possibile dall’emergenza pandemica”.