Il Presidente del Consorzio della Bonifica Burana, Francesco Vincenzi dichiara: “Da anni ci battiamo per lavorare sempre più in termini di prevenzione, proprio perché la logica delle emergenze ha un costo esorbitante (oltre 7 miliardi all’anno in Italia) senza trascurare il costo a livello umano di “riparare” a danno accaduto. Questi 42 progetti nascono tutti secondo questo obiettivo: fare prevenzione del dissesto idrogeologico e dare il nostro contributo per cambiare il volto all’Appennino, per invertire la tendenza all’abbandono di zone dal grande potenziale turistico, abitativo e produttivo.

Nello specifico si tratta di investimenti nelle aziende agricole – tra cui diverse aziende zootecniche specializzate nella produzione di Parmigiano-Reggiano – per preservarne il potenziale produttivo dai movimenti franosi tramite progetti che sono redatti e gestiti dal Consorzio, ma approvati e finanziati dalla Regione Emilia-Romagna attraverso il PSR 2014-2020. Fondamentale è stato anche il ruolo delle associazioni agricole che hanno collaborato nell’individuazione delle problematiche e delle aziende agricole da rendere oggetto di intervento, a dimostrazione del fatto che la concertazione tra Enti per la valorizzazione del territorio è fondamentale, senza dimenticare le importanti ricadute economiche positive sul territorio dato che i lavori sono stati affidati a ditte della zona”.

I 42 progetti sono così suddivisi:

– 1° stralcio da 13 progetti per € 1.435.462,55 in corso di realizzazione (a Pavullo n/F, Lama Mocogno, Zocca, Montese, Sestola, Pievepelago, Fiumalbo).

– 2° stralcio da 29 progetti per € 3.346.808,47 in fase di affidamento (a Castelvetro, Marano sul Panaro, Guiglia, Zocca, Montese, Castel D’Aiano, Lizzano in Belvedere, Lama Mocogno, Pavullo n/F, Serramazzoni, Fanano, Sestola, Fiumalbo).

Aggiunge l’Ing. Bertozzi, Direttore del Burana: “Le prime 13 opere in corso di realizzazione sono tutte sistemi permanenti di drenaggio tramite la posa di condotte per lo smaltimento delle acque di profondità per rendere più stabili i terreni delle aziende agricole, stabilità spesso compromessa da pericolosi ristagni idrici. Si tratta infatti di un’attività fondamentale per agevolare i deflussi e ridurre le proprietà di resistenza del terreno in caso di precipitazioni intense e prolungate come sempre più spesso accade. Quattro di questi progetti prevedono anche la creazione di muri di sostegno mediante posa di gabbioni in acciaio intrecciato riempiti di pietrame per il consolidamento di scarpate e la messa in sicurezza delle stalle e/o fabbricati connessi all’attività agricola”.