È di oltre 185 mila euro il “premio” che il ministero dell’Interno ha riconosciuto quest’anno al Comune di Modena per le segnalazioni qualificate trasmesse nell’ambito della collaborazione con l’Agenzia delle entrate e riscossioni nell’attività di contrasto all’evasione fiscale. A livello provinciale la cifra complessiva è di 683 mila euro ripartiti tra 13 Comuni tra i quali Formigine, con quasi 165 mila euro, Nonantola (113 mila) e Carpi (110 mila).

Dopo i 148 mila euro ricevuti lo scorso anno, con i 185.454,18 del 2021 il Comune di Modena supera i due milioni e mezzo di euro incassati dal 2014 per la propria partecipazione all’attività di accertamento fiscale e contributivo che il vice sindaco e assessore al Bilancio Gianpietro Cavazza considera frutto “di un impegno serio e costante nel contrastare l’evasione fiscale per ragioni di equità e con lo scopo di contenere il più possibile il carico e la pressione tributaria sui cittadini modenesi”.

Nel corso degli anni, le segnalazioni si sono fatte man mano più mirate e la collaborazione con l’Agenzia delle entrate ha permesso di garantire continuità nei controlli.
“È un lavoro importante e impegnativo, basato soprattutto su di un’attività qualificata di ricerca e incrocio dei dati disponibili negli uffici comunali e non solo – spiegano i tecnici – che permette di individuare situazioni potenziali di evasione fiscale e contributiva su cui interviene l’Agenzia delle Entrate, alla quale compete la successiva gestione del procedimento tributario, dall’emissione dell’accertamento alla gestione dei reclami e contenziosi fino all’effettiva riscossione delle somme accertate”.

Nel corso del 2020 le segnalazioni del Comune di Modena sono state 135, molte delle quali da parte del Nucleo antievasione della Polizia locale che durante l’anno ha effettuato 445 controlli di natura fiscale. Le principali segnalazioni riguardano gli ambiti dei proventi non dichiarati da alienazioni di immobili o di aree edificabili, diverse anche le segnalazioni sulla disponibilità di beni indicanti capacità contributiva, con particolare riguardo ai beni d’impresa concessi in godimento ai soci, mentre altre possono essere relative a residenze fiscali all’estero o all’ambito del commercio e delle professioni.