Nelle ultime tre settimane si è potuto acclarare un incremento di una particolare tipologia di truffa, effettuata anche mediante l’utilizzo di un’elaborata tecnologia elettronica che ha colpito alcune città del centro nord Italia e che ha permesso ai malviventi di impossessarsi di numerosi orologi di elevato valore, per lo più Rolex.

In pratica, i truffatori, dopo aver contattato ignari venditori di orologi di elevato pregio, che avevano posto in vendita il prezioso su siti di vendita on-line, si proponevano come acquirenti, fornendo in pagamento un assegno circolare di una banca bolognese.

Raggiunto l’accordo, prima di effettuare lo scambio orologio/assegno, l’ignaro venditore riteneva erroneamente di telefonare alla Banca emittente il titolo di credito ed il cui interlocutore telefonico, complice dell’organizzazione criminale, confermava la genuinità e la copertura dell’assegno.

Solo al momento della riscossione il venditore scopriva che non solo l’assegno non era coperto, ma anche che il titolo era assolutamente falso. Ciò in quanto i complici del truffatore principale- acquirente riuscivano, attraverso la manomissione della centralina telefonica, a isolare la filiale della Banca interessata, sita nella stragrande maggioranza dei casi nella provincia di Bologna, e a deviare le chiamate destinate all’Istituto verso un numero di un ulteriore complice il quale rispondeva fingendosi impiegato della Banca. Il tutto attraverso l’utilizzo di un’applicazione in grado di individuare fra i numerosissimi cavi presenti nella centralina quello della Banca, e di sofisticate apparecchiature che permettevano di intercettare e deviare le chiamate in entrata; l’utenza telefonica della vittima era peraltro già individuata nelle prime fasi di aggancio con il falso potenziale acquirente.

La Squadra Mobile, già dai primissimi episodi, ha dato inizio all’attività investigativa, incrociando e analizzando i dati raccolti e le informazioni ottenute dalle vittime, collocate prevalentemente in numerose città del nord Italia, e dall’istituto bancario, fino ad ottenere delle solide basi investigative.

Nelle prime ore della giornata del 28 ottobre, l’attività investigativa ha portato i suoi frutti permettendo di venire a conoscenza che due soggetti sospetti, di origine partenopea, si trovavano nel comune di Altedo. Gli stessi, intercettati, sono stati colti nell’atto di manomettere l’armadio di derivazione delle linee telefoniche della Banca utilizzando la consueta apparecchiatura. Gli autori sono pertanto stati tratti in arresto. L’operazione ha permesso di sequestrare le complesse apparecchiature elettroniche utilizzate per il fraudolento accesso ed altro materiale utile alle indagini.

La successiva attività investigativa prontamente attivata ha consentito di comprendere che era già in atto un’ulteriore truffa, sempre nel nord-Italia e con le medesime modalità; il gruppo criminale aveva non solo provveduto a prendere contatti con l’ignaro venditore di un orologio del valore di 30.000 euro, ma aveva già fissato l’appuntamento per la transazione. Contattato prontamente, la Squadra Mobile riusciva a scongiurare il piano criminale.