Luppi sul Decreto energia: Misure di buon senso sul caro bollette, ma basta ai bonus una tantum“Nel Decreto energia varato dal Governo ci sono misure di buon senso, che vanno nella direzione di alleviare il caro bollette e il caro carburanti, anche in favore del mondo dell’autotrasporto, ma i 6 miliardi spesi a pioggia con un bonus da 200 euro per chi guadagna meno di 35mila euro l’anno ci lasciano molto perplessi: era meglio, anche stavolta, evitare i bonus una tantum (che negli ultimi anni sono diventati incontrollati) e finalizzare queste risorse nel taglio del cuneo fiscale: solo un minor costo del lavoro può incentivare la competitività delle aziende e mettere più denaro anche nelle tasche dei lavoratori”.

Gilberto Luppi, presidente Lapam Confartigianato, non lascia il discorso a metà e analizza, con pacatezza ma con determinazione, l’ultimo decreto del Governo, che peserà sulle casse dello Stato per 14 miliardi. “Non si tratta di dire che questi 200 euro non servano a nulla, ma di certo non sono risolutivi e d’altro canto sono solo l’ultimo di una serie infinita di bonus più o meno utili e utilizzati dagli italiani. La logica del cosiddetto ‘helycopter money’ ci pare non risponda alle esigenze di un Paese che ha bisogno di lavoro e di imprese competitive sui mercati: la pandemia prima e ora la guerra stanno segnando in modo profondissimo le imprese e riuscire a rimanere aperti è sempre più difficile. Ma senza imprese, senza imprese che competono, che innovano, che producono beni e servizi, siamo destinati a un rapido declino e non ci sarà ‘bonus terme’ che tenga. E’ chiaro che diminuire il cuneo fiscale in modo strutturale, invece, è la soluzione, perché dà sollievo alle imprese e premia il lavoro vero, non la speculazione o i furbetti. Siamo a pochi giorni dal primo maggio, ma dovremmo sempre ricordarlo: le imprese e specialmente quelle che restano sul territorio, formate da persone che vivono e lavorano in pochi chilometri, producono ricchezza per tutti, tutti i giorni”.