Grande emozione e tanti applausi questa mattina, nella biblioteca Pablo Neruda di Albinea, per l’inaugurazione dello scaffale dedicato all’ingegner Fabio Camorani. Il settore contiene libri tecnici preziosi per chi avesse voglia di approfondire le tematiche legate all’ingegneria, che sono andati ad arricchire la sezione “Saggistica – Scienze Pure e Belle Arti”. I volumi sono stati in parte donati alla biblioteca Pablo Neruda, e in parte acquistati con una donazione in denaro, dalla famiglia e dagli amici di Fabio Camorani, presenti all’inaugurazione.

Il sindaco Nico Giberti ha ringraziato i presenti e ha sottolineato l’importanza dell’apertura di questa nuova sezione. La famiglia e gli amici dell’ingegnere hanno inoltre contribuito la preziosa donazione della famiglia che è stata importante per la realizzazione della 14esima edizione di “Libraria”. Nicola Camorani, figlio di Fabio, ha ricordato la figura del padre e Tiziano Cattani, consigliere comunale e amico dell’ingegnere, ne ha raccontato la vivacità culturale descrivendone la curiosità e la passione per la sua materia di lavoro e insegnamento.

Lo scaffale verrà arricchito di anno in anno con l’acquisizione di nuovi libri tematici.

Fabio Camorani è scomparso a soli 56 anni nel luglio del 2021. Camorani, albinetano, era un nome noto nel mondo delle costruzioni, dell’architettura e dell’edilizia industriale. Dopo il liceo scientifico a Reggio, si era laureato a Bologna in ingegneria civile, sezione edile, e quasi da subito aveva iniziato a dedicarsi all’insegnamento, prima a fianco dei suoi maestri e poi, dal nuovo millennio, in maniera più continuativa, seguendo la crescita del proprio percorso professionale. Dal 1996 era associato allo studio Politecnica di Modena, una realtà di primo piano nel settore con cui ha collaborato a opere di grande rilievo, in primis il Museo Enzo Ferrari (MEF) di Modena. Aveva diretto i lavori che portarono alla realizzazione del sito nato dal restauro della casa Natale di Enzo Ferrari e alla galleria espositiva delle “Rosse” di Maranello. Sempre l’ingegnere albinetano era stato coinvolto nella profonda ristrutturazione di alcuni dei principali complessi storici del centro storico modenese, dall’ex ospedale settecentesco di Sant’Agostino ai vecchi conventi di San Geminiano e San Paolo, oggi impiegati dall’ateneo.

Come insegnante tenne corsi continuativi a Parma, per la laurea magistrale in Architettura, prima di passare all’insegnamento “Progetti e strutture” del corso di laurea di Ingegneria dell’Università di Modena e Reggio.