Completati i lavori per il piano di ampliamento, la sede espositiva dei Musei del Duomo viene riconsegnata alla città di Modena. Si aggiunge così un tassello importante alla valorizzazione del sito Unesco di piazza Grande, con Duomo e Ghirlandina patrimonio mondiale dell’umanità.

Promossi nel 2018 da una convenzione tra Ministero di Giustizia, comproprietario dei locali, Comune e Basilica metropolitana, gli interventi di ristrutturazione e allestimento del nuovo piano espositivo sono stati avviati nel febbraio del 2021 e sono oggi giunti al termine.

Il progetto di ampliamento del valore di oltre 800 mila euro, finanziato da UniCredit, Fondazione di Modena e Unesco, si sviluppa presso la storica sede accanto alla Ghirlandina, con contenuti ampliati e aggiornati, anche grazie alle tecnologie digitali. I nuovi spazi espositivi, che comprendono un piano aggiuntivo, mirano a offrire un servizio più efficace a visitatori e turisti nell’ambito della promozione e della valorizzazione del sito Unesco.

Installazioni multimediali e interattive, laboratori didattici per bambini, spazi per mostre temporanee, sale tematiche dedicate alla storia del Duomo di Modena e dei suoi tesori costituiscono le principali novità del piano di intervento realizzato.

I nuovi spazi e le preesistenti collezioni, ora risistemate e ampliate, apriranno in anteprima il primo e il secondo piano ogni sabato a partire dal  22 aprile e fino al 3 giugno.
Nella giornata del 22 aprile, in particolare, saranno proposte due visite guidate su prenotazione attraverso la mail info@museidelduomodimodena.it, alle 15 e alle 17. Nei sabati successivi, dal 29 aprile al 3 giugno, gli spazi saranno invece visitabili dalle 10 alle 14 e dalle 15 alle 19.
Le visite continueranno tutti i giorni a partire dal mese di giugno, quando saranno completati gli ultimi allestimenti e le conseguenti verifiche.

Un appuntamento speciale anticipa l’apertura dei nuovi spazi: domani, venerdì 21 aprile, è in programma presso il giardino dei Musei del Duomo il laboratorio dello scultore Dario Tazzioli ‘L’arte della lavorazione della pietra: tecniche antiche incontrano la modernità’, dalle 10 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30 a ingresso libero fino a esaurimento posti. Per l’occasione verrà illustrato al pubblico l’utilizzo dei principali strumenti della scultura medievale: scalpelli, subbie, gradine, scapezzini, cunei, martelline piane e dentate, picconcelli, trapano ad archetto e a bilanciere. Durante l’evento è previsto il coinvolgimento di diversi studenti dell’Istituto Venturi di Modena e del docente di discipline plastiche Sebastiano Bellobuono.

Per maggiori informazioni è attivo il sito https://www.museidelduomodimodena.it.
Il bookshop, il Museo lapidario e i giardini del Museo continueranno a essere aperti, con i consueti orari, dal martedì alla domenica.

Nel prossimo inverno, il sito sarà interessato da nuovi lavori, finalizzati alla riqualificazione della parte esterna, dando così completamento a un intervento strategico per la Città che, oltre al contenuto dei Musei, punta a restituire alla comunità anche il giardino accanto alla cattedrale, lungo via Lanfranco.

Ad evidenziare il valore del progetto, illustrandone i dettagli, sono stati l’Arcivescovo di Modena, Monsignor Erio Castellucci, con il Presidente di UniCredit, Pier Carlo Padoan; il Presidente della Fondazione Modena, Paolo Cavicchioli;  l’Assessore alla Cultura, Politiche giovanili  e Città Universitaria del Comune di Modena, Andrea Bortolamasi; e Elena Silvestri, Progettista dei lavori di ampliamento dei Musei del Duomo, nel corso di una conferenza stampa realizzata in Sala Calandra, presso UniCredit, prima tappa di una giornata di festa per la Città, seguita da un concerto celebrativo della Filarmonica della Scala, di cui UniCredit è Main Partner,  realizzato all’interno del Duomo di Modena.

“Il Duomo di Modena continua a parlare – commenta Don Erio Castellucci, Arcivescovo di Modena e Nonantola -: all’esterno, attraverso le centinaia di bassorilievi, immagini, forme architettoniche e lapidi che ne fanno un vero museo a cielo aperto; all’interno, tra arcate, volte, colonne, sculture e pitture che incantano fedeli e visitatori, immettendoli all’interno di un’armonia non solamente umana. È un Duomo parlante, soprattutto per il credente, che lo vive come luogo ‘interattivo’: la liturgia che vi si celebra lo rende una casa abitata e non un semplice monumento da ammirare. L’arte cristiana della quale la Cattedrale modenese è uno degli esempi più insigni dell’epoca medievale, infatti, è pensata e realizzata per favorire l’assemblea che prega e celebra. È quindi la “domus clari Geminiani”, ma è anche e soprattutto la “domus civitatis”, ideata e costruita dai cittadini di Modena, con il consenso del clero e delle milizie – come recita la Relatio scritta in occasione della fondazione – per accogliere le spoglie del protettore, ma anche per essere punto di riferimento della Chiesa e della città. Ringrazio UniCredit, la Fondazione, l’Unesco e tutti i soggetti che – a partire dall’Amministrazione degli Archivi Notarili del Ministero della Giustizia, dal Comune e dal Capitolo della Cattedrale, per comprendere tecnici, operatori, volontari – hanno contribuito a realizzare l’ampliamento del Museo, adeguandolo anche alle moderne esigenze didattiche e interattive e rendendo possibile ammirare ancora più da vicino i tesori della Cattedrale e coglierne più compiutamente la bellezza”.

Pier Carlo Padoan, Presidente UniCredit, ha affermato: “Siamo orgogliosi di aver contribuito in concreto alla realizzazione di questo progetto, offrendo alla comunità l’opportunità di fruire di un inestimabile tesoro, come già fatto per il Duomo e la Torre Ghirlandina. Un patrimonio che ha il cuore a Modena e un valore storico e culturale che travalica ogni confine. Un bene artistico di enorme pregio che abbiamo contribuito a trasformare in capitale territoriale, funzionale all’amplificazione di coesione interna e identità della comunità. Un luogo che, anche grazie al supporto della tecnologia, preserva la memoria per aiutarci a costruire un futuro migliore e più consapevole. Siamo felici di questo risultato che conferma la valenza della sinergia con le istituzioni e gli stakeholders modenesi e il continuo impegno di UniCredit, su più fronti, a sostegno del territorio e delle sue persone”.

“I Musei del Duomo rinnovati ed espansi offrono alla comunità e ai tanti turisti che ogni anno visitano il nostro sito Unesco la preziosa occasione di riscoprire il Duomo, il monumento più importante della città, e i valori che esprime attraverso punti di vista inediti– il commento di Paolo Cavicchioli, Presidente della Fondazione di Modena –. L’attenzione alla valorizzazione del nostro patrimonio storico e culturale è una delle principali modalità attraverso cui la Fondazione declina con concretezza le sue missioni istituzionali. In questo percorso abbiamo agito insieme a Unicredit, che ringrazio per l’importante contributo, con la collaborazione del Comune di Modena e del Ministero di Giustizia, in una logica di rete tra pubblico e privato molto cara alle Fondazioni Bancarie in quanto componente essenziale per il rilancio e la riqualificazione dei territori, in questo caso del monumento simbolo della nostra storia e della città”.

“L’ampliamento dei Musei del Duomo, con i nuovi percorsi multimediali e didattici, rappresenta – commenta il Sindaco di Modena, Gian Carlo Muzzarelli – un ulteriore salto di qualità per il sito Unesco e per il patrimonio culturale della città, consentendo di apprezzarne ancora meglio la ricchezza e la bellezza che offre a cittadini e turisti. Duomo, Ghirlandina e Piazza Grande sono parte essenziale dell’identità di Modena, la loro valorizzazione è un impegno condiviso con il Museo Civico, presso il quale è attivo il Coordinamento Unesco, in collaborazione con gli istituti culturali della città. Con i nuovi spazi espositivi, inoltre, cresce l’attrattività anche turistica dei Musei del Duomo nell’ambito del sistema del Biglietto unico del sito Unesco che consente anche la visita alla Ghirlandina, alle Sale storiche del Palazzo comunale e all’Acetaia comunale”.

 

L’ampliamento dei Musei del Duomo è stato possibile grazie a un protocollo d’intesa sottoscritto nel 2017 tra Comune di Modena e Ministero di Giustizia (Archivi notarili), proprietario dell’edificio, che prevede il trasferimento in comodato della gestione della sede museale dall’Amministrazione degli Archivi Notarili al Comune di Modena, in accordo con la Basilica Metropolitana. La convenzione prevedeva sia l’impegno all’ampliamento degli spazi museali sia la concessione in uso agli Archivi Notarili di un deposito di circa 600 metri quadri per la documentazione, già individuato nell’area della stazione ferroviaria di piazza Manzoni.

Nell’ambito di tale accordo, dunque, si è reso possibile l’allargamento degli spazi museali al piano soprastante il Museo del Tesoro, da anni inutilizzati.

Il costo dell’intervento di ristrutturazione dei nuovi locali è di 700 mila euro, finanziati da UniCredit per 500 mila euro e dalla Fondazione di Modena per altri 200 mila euro.

A questi finanziamenti si aggiungono altri 140 mila euro, garantiti dalla legge 77 del 2006 sui siti Unesco e gestiti dal Coordinamento Unesco, destinati all’allestimento dei nuovi spazi e agli apparati multimediali dei Musei del Duomo.

Come per i Musei delle grandi cattedrali italiane – Firenze, Milano, Pisa, Lucca – anche per i Musei del Duomo di Modena l’ampliamento degli spazi espositivi rende possibile la realizzazione di nuovi allestimenti secondo le moderne tecniche di comunicazione. Un percorso multimediale potrà raccontare la storia artistica e architettonica del Duomo e la sua interazione con la storia cittadina.