Investimenti sul territorio per oltre 100 milioni di euro, oltre il doppio dell’anno precedente, e un avanzo disponibile di quasi 15 milioni di euro, cinque milioni in più del 2021, che potranno essere utilizzati anche per finanziare le spese di investimento. Sono alcuni degli elementi principali del Bilancio Consuntivo del 2022 del Comune di Modena, che si è chiuso con un volume complessivo delle entrate e delle spese in crescita rispetto al Rendiconto 2021, ovvero con una spesa corrente di 235,6 milioni di euro (circa 18 milioni in più dell’anno precedente) e investimenti per 102,6 milioni (50,4 nel 2021); a fine anno l’indebitamento sfiorava i 14 milioni (700mila euro in meno) e il fondo cassa 152 milioni (24 milioni in più).

La delibera, presentata in aula dal vicesindaco e assessore al Bilancio Gianpietro Cavazza che ha affermato come “il documento restituisce l’immagine di una città in movimento”, è stata approvata dal Consiglio comunale nella seduta di giovedì 27 aprile col voto a favore dei gruppi di maggioranza (Pd, Sinistra per Modena, Modena civica ed Europa verde – Verdi); contrari Lega Modena, Movimento 5 stelle, Gruppo indipendente per Modena, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Alternativa popolare. Assente Modena sociale.

“Le politiche sviluppate nel 2022 – ha affermato Cavazza – hanno consentito di consolidare e offrire nuovi servizi, approvare progetti e investimenti per la manutenzione e rigenerazione della città attingendo anche a risorse di terzi, servizi e investimenti a favore della ripresa economica e per il superamento delle emergenze sociali prodotte dalla pandemia, e di perseguire un ripristino del volume di entrate dell’Ente eque necessario a finanziare le spese che garantiscano un’offerta di servizi differenziata, efficiente ed efficace”. Soprattutto però, ha sottolineato il vicesindaco, obiettivo dell’Amministrazione era di “creare le condizioni per una maggiore autonomia delle persone, delle famiglie, delle associazioni e delle imprese in grado di partecipare attivamente alle trasformazioni epocali in campo ambientale, energetico, demografico, educativo e lavorativo”.

Entrando nel dettaglio del Consuntivo, per quanto riguarda le entrate di natura tributaria, l’incremento nei confronti del 2021 è di 1,9 milioni di euro. “Equità e sostenibilità caratterizzano la politica delle entrate – sottolinea l’assessore – con la pressione tariffaria che si mantiene inferiore rispetto agli anni pre-pandemia; è in aumento la pressione tributaria non solo per l’effetto della revisione delle aliquote dell’addizionale Irpef approvata nel 2020 ma anche per via della crescita della base imponibile, ad attestazione della dinamicità dell’economia”. In particolare, il gettito accertato dell’addizionale comunale Irpef è risultato di 21,5 milioni, con un aumento di circa un milione dovuto ad annualità pregresse; per l’Imu è prevista una crescita a 9,1 milioni grazie al recupero di somme arretrate; in aumento pure il Fondo di solidarietà comunale (26,6 milioni). Il gettito della Tari si è attestato a 38,6 milioni, con una flessione di 900mila euro a fronte della quale, sulla base dei rischi di esigibilità, è stato previsto nell’utilizzo dell’avanzo corrente un fondo crediti di dubbia esigibilità di 5,7 milioni.

“Le tariffe Tari – ha affermato l’assessore Cavazza – sono invariate dal 2017 a esclusione delle tariffe del mercato Albinelli, nel frattempo ridotte. E, così come nel 2021, sono state nuovamente riconosciute agevolazioni sia alle utenze domestiche sia a quelle non domestiche per favorire la ripresa post-Covid”. Anche le altre tariffe sono rimaste invariate e il grado di copertura nei servizi a domanda individuale è salito al 39,1 %, tre punti percentuali in più del 2021 e quasi dieci sul 2020.
Un incremento di oltre 17 milioni rispetto al 2021 ha riguardato invece le entrate extratributarie, arrivate a quota a 74,7 milioni. L’aumento è legato in parte ai proventi delle sanzioni per irregolarità registrate sulle strade dopo il Covid. Inoltre, sono cresciuti anche i proventi dalla gestione dei servizi sospesi tra il 2020 e il 2021 in relazione all’emergenza sanitaria.
Il Consuntivo fa il punto pure sulle risorse stanziate per contrastare l’emergenza energia e il relativo aumento delle spese per le utenze: complessivamente il Comune ha erogato sul territorio quasi 8,3 milioni di euro, ricorrendo a ristori statali per 3,6 milioni, al Fondo rischi conguagli utenze per 3,5 milioni e all’avanzo vincolato del Fondo funzioni fondamentali per 1,5 milioni. “A questa cifra – ha concluso Cavazza – occorre poi aggiungere 200mila euro di contributi per persone in carico ai Servizi sociali”.

Infine, nel provvedimento si evidenzia come i fondi crediti di dubbia esigibilità abbiano raggiunto 65,7 milioni di euro (cifra superiore ai minimi di legge, per far fronte ai maggiori rischi di mancato incasso indotti dalla crisi economica e a eventuali stralci di crediti determinati per legge), con un avanzo accantonato complessivo che ammonta a 97,7 milioni. Anche nel 2022, come previsto, non sono stati utilizzati oneri di urbanizzazione a copertura di spese correnti, destinandoli interamente agli investimenti.

IL DIBATTITO IN CONSIGLIO COMUNALE

Il dibattito in Consiglio comunale prima dell’approvazione del Rendiconto di gestione per l’esercizio 2022, presentata dal vicesindaco e assessore al Bilancio Gianpietro Cavazza, è stato aperto da Elisa Rossini (Fratelli d’Italia) che ha esordito definendo “asfittico” il documento. La consigliera si è soffermata, quindi, sulle sanzioni per violazioni del Codice della strada, rilevando che la metà degli oltre 24 milioni di multe accertati “è sterilizzata nel fondo crediti di dubbia esigibilità. Cosa sta facendo il Comune per recuperare questi importi?”. Trattando della consistenza dell’indebitamento, “di soli 14 milioni di euro”, la consigliera ha detto che il Comune “è incapace di investire e di programmare: la città è ferma”. Infine, sul tema della città sostenibile e del nuovo modello di raccolta differenziata dei rifiuti, Rossini ha contestato la mancanza di una campagna di comunicazione adeguata: “Le informazioni le fornisce Hera, ma dovrebbe essere il Comune a fare qualcosa di più per accompagnare i cittadini nel cambiamento”.

Per il Movimento 5 stelle, Giovanni Silingardi ha commentato positivamente il fatto che il Comune abbia utilizzato tutti i fondi del Pnrr (“anche se, secondo noi, alcune scelte avrebbero dovuto essere diverse”) e affermato che nell’ambito di un patto di stabilità “che andrebbe corretto, il Comune deve mantenere un equilibrio di bilancio, però su temi centrali per la città emergono ancora riscontri troppo negativi”. Tra questi: la sicurezza, “alla quale destiniamo più risorse di altre città, ma la situazione rimane peggiore”; la gestione della raccolta porta a porta dei rifiuti, “che approviamo, ma il sistema adottato crea troppi problemi”; il trasporto pubblico “per il quale ci sono solo studi di fattibilità. Siamo sempre all’anno zero e ci chiediamo se il tema sia davvero centrale per questa amministrazione”.

Marco Forghieri (Pd) ha aperto il suo intervento sottolineando l’incremento nel recupero delle sanzioni che c’è stato tra il 2021 e il 2022, “segno che gli sforzi dell’amministrazione vanno nella direzione giusta”. Sul livello dell’indebitamento, il consigliere ha osservato che “quando si parla di spesa pubblica bisogna tenere conto dell’orientamento della Corte dei Conti. È positivo, dunque, che a Modena il debito medio pro capite per abitante sia molto basso. Un basso indebitamento – ha concluso – la programmazione degli investimenti e il recupero dell’evasione sono i tre elementi positivi che caratterizzano questo rendiconto”.

Giovanni Bertoldi (Lega Modena) ha affermato che, per quanto riguarda le sanzioni non riscosse “ci sono i cittadini che pagano e tanti altri che non pagano mai, con una differenza di trattamento che dovremmo cercare di compensare”. Commentando l’avanzo di bilancio, il consigliere ha affermato che “le cifre sono importanti. Teniamo ferme nel fondo crediti di dubbia esigibilità risorse che potremmo usare per rendere più vivace la vita nella nostra città”. Bertoldi, infine, ha definito quella della sicurezza “una delle principali emergenze in città per la quale gli investimenti avrebbero potuto essere maggiori. Si impiega la Polizia locale sulle violazioni al Codice della strada e sulla scorretta differenziazione dei rifiuti invece di destinarla a combattere una criminalità che si sta insediando”.

In dichiarazione di voto, Antonio Carpentieri (Pd) ha replicato che sulla sicurezza il Comune di Modena “sta già facendo tanto. Ma quando la stessa Direzione distrettuale antimafia certifica infiltrazioni di criminalità organizzata di diversa provenienza deve intervenire lo Stato, perché è lo Stato che deve presidiare il contrasto alla criminalità”.