I tappi di plastica trasformati in opere d’arte, in materia di studio e in merce di scambio digitale. Parte da questa idea stimolante il percorso che ha coinvolto il liceo reggiano Iess – Istituto Europeo di Studi Superiori, una delle poche realtà italiane selezionate all’interno del bando nazionale “Saper(e)Consumare” per le scuole superiori di primo e secondo grado, finanziato dal Ministero dello sviluppo economico e promosso in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione.

Oltre alla lavorazione dei materiali, particolare attenzione è stata data alle modalità di commercializzazione dei prodotti assemblati, da vendere sul mercato digitale degli NTF (non tangible token), una delle criptovalute più diffuse e utilizzate. Il ricavato servirà per finanziare il nuovo laboratorio scientifico scolastico.

Un’altra caratteristica peculiare è l’attenzione rivolta al movimento internazionale “Fab Lab – Makers”, che sostiene tecniche di modellazione e fabbricazione digitale a basso impatto.

Le classi coinvolte hanno così potuto costruirsi sul campo competenze sul consumo sostenibile, sull’educazione finanziaria e su strumenti all’avanguardia.

Nell’anno scolastico ormai vicino alla conclusione le ragazze e i ragazzi delle classi dell’istituto cittadino hanno lavorato con i loro docenti e con specialisti del settore per ideare e realizzare oggetti d’arte partendo da una base semplice, povera e diffusa, i tappi di plastica delle bottigliette Pet, i diffusissimi contenitori per acqua e bibite. Allo stesso tempo, hanno studiato le strategie di commercializzazione, approfondendo quindi un tema di grande attualità come quello delle valute digitali, non legate alla moneta “tradizionale”.

Il progetto è basato su un’idea di economia circolare, in grado di tenere insieme le varie parti sempre all’insegna dell’attenzione “verde”.

Il prof. Jacopo Biancat, coordinatore del progetto, commenta: “un’esperienza davvero innovativa e stimolante alla quale i ragazzi hanno aderito da subito con entusiasmo, partecipando attivamente alla raccolta dei tappi e a tutte le attività di progettazione e produzione degli oggetti d’arte, che non vedevano l’ora di “mettere in vetrina”!”.

I DETTAGLI

Il primo passo era ovviamente la raccolta differenziata dei materiali di scarto, in questo caso i tappi di plastica, effettuata operando in collaborazione con la principale realtà locale specializzata, Iren. In un secondo momento, i piccoli oggetti sono stati riciclati e trasformati in filamenti impiegabili nelle moderne stampanti 3D.

Gli studenti hanno poi pensato alla parte artistica e tecnica, ideando le opere da rivendere in due formati. Il primo è la versione digitale nel sempre più vasto circuito della cripto-arte che si basa sugli NFT. Il secondo è quello fisico, delle opere in filamento riciclato costruite dalle stampanti 3D da mettere all’asta, in tiratura limitata, su piattaforme di vendita web dedicate all’arte, usando i vari marketplace disponibili.

Gli oggetti sono disponibili su https://opensea.io/collection/iess.