Il Centro di Anatomia Clinica e Chirurgica Sperimentale e Molecolare (Centro anatomico) dell’Università di Bologna, nel 2021, è stato accreditato a pieno titolo dal Ministero della Salute quale Centro di riferimento nazionale per la conservazione e l’utilizzazione dei corpi dei defunti e, fino all’entrata in vigore della Legge 10/2020, ha gestito in piena autonomia un Programma per la donazione del corpo alla scienza, dalla raccolta della manifestazione del consenso alla donazione fino alla restituzione dei corpi alla famiglia, facendosi carico della copertura delle relative spese funebri.

All’interno del Centro anatomico, si sono appena conclusi i lavori di costruzione di una nuova Sala anatomica ad alta tecnologia, che sarà intitolata alla memoria di Marcella Mengoli, brillante studentessa di Medicina e tutor di Anatomia strappata alla vita da un incidente stradale quando frequentava il terzo anno del Corso di laurea.

Questa intitolazione sottolinea una volta di più l’importanza della formazione continua che unisca il pre- al post-lauream per potenziare la ricerca a partire da una disciplina che rappresenta la base della Medicina stessa.

La realizzazione di questa ulteriore progettualità dell’Alma Mater nell’ambito dell’Anatomia settoria è anche l’occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della donazione del corpo alla scienza, gesto di profonda generosità nei confronti della collettività, che ha molteplici obiettivi e produce benefici tangibili:  il miglioramento della Salute Pubblica attraverso una formazione medica di eccellenza pre- e post-lauream; la sperimentazione e il perfezionamento di tecniche chirurgiche prima di applicarle al paziente, riducendo le possibilità di errori e aumentando la sicurezza; lo sviluppo di tecnologie innovative in campo biomedicale; la sostituzione della sperimentazione animale nella ricerca e lo sviluppo di metodiche e tecnologie innovative; la creazione di banche di tessuti umani normali per studiare i meccanismi patogenetici delle malattie, individuare nuovi biomarcatori e sviluppare nuovi farmaci.

La foto della sala e della targa con i genitori di Marcella