Unimore ha chiuso il Bilancio di Genere a consuntivo 2022, l’analisi di contesto contempla, in una prospettiva di genere, le diverse componenti dell’Ateneo: studentesca, Personale tecnico amministrativo e Personale docente e contiene una sintesi delle attività svolte sulla parità di genere dall’Ateneo nel 2022. Vengono poi riclassificate le spese rispetto all’impatto sulle dimensioni di ben-essere e rispetto all’impatto di genere.

 

Il Bilancio di genere dell’Ateneo modenese-reggiano ha radici profonde, infatti proprio all’interno di un centro di ricerca Unimore è stata proposta un’innovativa metodologia, applicata a diversi enti di governo, che legge il bilancio adottando l’approccio sviluppo umano. Una prima analisi venne svolta nel 2012 dove si comparava il bilancio del nostro Ateneo con il bilancio della Università di Pablo de Olavide di Siviglia anche verificando rispetto a quali dimensioni di ben-essere condurre l’analisi in relazione a un approccio partecipato che coinvolse la componente studentesca delle due università.

La prima edizione, che riprende anche le linee guida della CRUI per l’analisi di contesto, è stata approvata nel 2021 con riferimento al Bilancio a consuntivo 2019. È seguita quindi la seconda edizione relativa agli anni 2020 e 2021, in cui l’enfasi era sulla ricostruzione del trend nel contesto e nella riclassificazione del contesto partendo dal 2017.

 

Nella componente studentesca:

Le donne rimangono la maggioranza nella componente studentesca passando dal 54% nell’anno accademico 2012/2013 al 53% nel 2021-2022. Anche in Unimore, le aree di studio a netta prevalenza femminile sono quelle relative a corsi umanistici e di cura, mentre le aree a netta prevalenza maschile riguardano i corsi STEM ovvero Science, Technology, Engineering e Mathematics.

Le studentesse si laureano con un punteggio di laurea maggiore in media rispetto agli studenti e in misura maggiore in corso. Il tasso di occupazione degli uomini a un anno è maggiore di quello delle donne per le lauree specialistiche o magistrali e per le lauree a ciclo unico, mentre è inferiore per quanto riguarda i laureati triennali e la retribuzione media a un anno e a cinque anni dalla laurea è sempre maggiore per i laureati rispetto alle laureate.

 

Nel Personale Tecnico-Amministrativo:

Le donne sono in maggioranza rispetto agli uomini nel Personale Tecnico-Amministrativo, 70% del totale del personale, soprattutto nelle aree amministrative, biblioteche e sociosanitarie. Nella dirigenza amministrativa le donne occupano nel 2021 1/3 del totale.

 

Nel Personale docente:

Ricostruendo la ‘forbice delle carriere’, ovvero seguendo dall’iscrizione ad un corso di laurea sino al ruolo di professore o professoressa ordinaria, si osserva che la sostanziale parità nella numerosità tra uomini e donne nel personale docente e ricercatore la si trova nel ruolo più precario rappresentato dagli assegnisti di ricerca e nel ruolo di ricercatore a tempo indeterminato. Già nel ruolo di ricercatore a tempo determinato si manifesta una maggiore presenza maschile, 60% contro 40%, per arrivare al 71% per gli uomini e al 29% per le donne nell’A.A. 2021-2022 (era 25% nel 2012-2013) per il personale docente nel ruolo di ordinario.

Nelle aree STEM la presenza maschile è sempre superiore a quella femminile. Il gap minore si nota nel ruolo di Associato, mentre il gap maggiore si ha nel ruolo di Ordinario e tra studentesse e studenti.

Un indicatore sintetico della difficoltà per le donne di raggiungere il ruolo di professoressa ordinaria è rappresentato dal Glass Ceiling IndexGCI che si ottiene rapportando la percentuale del personale accademico femminile alla percentuale di donne nella prima fascia.

Un indice superiore ad uno mostra appunto l’esistenza di una maggiore difficoltà per le donne nel raggiungimento dei livelli più elevati della carriera accademica.

 

Nel 2021 il GCI Unimore è pari 1,47 inferiore al GCI Media nazionale (1,57)

In questa edizione del Bilancio di genere, si è proposta anche un’analisi sulla forbice delle carriere relativamente ai singoli dipartimenti – afferma Tindara Addabbo Delegata del Rettore alle Pari Opportunità – e si è voluto dotare gli stessi di uno strumento volto ad aumentare la conoscenza del contesto per potere meglio implementare le azioni previste nel Piano di Eguaglianza di genere”.

“Un’analisi più approfondita – conclude la prof.ssa Tindara Addabbo– Delegata del Rettore alle Pari Opportunità – delle spese sarà possibile dall’analisi del prossimo Bilancio a Consuntivo grazie alla riclassificazione del Piano dei Conti che è stata effettuata da Unimore, uno dei primi atenei ad applicarla, seguendo le linee guida CRUI.”