Nella mattina di ieri 1° febbraio, i Carabinieri hanno dato esecuzione a un provvedimento coercitivo, emesso dal GIP del Tribunale di Modena su richiesta della locale Procura della Repubblica, con cui è stata disposta nei confronti di un 24enne la misura del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, con contestuale l’applicazione del dispositivo di controllo elettronico.

L’indagato, autore di reiterate condotte moleste, aveva costretto la persona offesa ad alterare le proprie abitudini di vita tanto che questa, per sottrarsi alle azioni persecutorie, aveva cambiato domicilio e, oltre ad altre precauzioni dettate dal timore di incontri improvvisi, aveva chiuso l’esercizio commerciale che conduceva nel modenese.

Proprio nell’esercizio commerciale l’uomo aveva iniziato l’azione abusante, cercando insistentemente di instaurare con la donna una relazione, nonostante i ripetuti rifiuti della stessa. Quindi aveva iniziato a contattarla di continuo, a mandarle messaggi, ad appostarsi nei luoghi da lei frequentati fino a danneggiarle cose di proprietà.

Tali condotte sono culminate in un’aggressione fisica nel momento in cui la donna ha tentato di chiamare i carabinieri col suo cellulare. L’uomo le ha sottratto con violenza il telefono cercando di convincerla con pesanti minacce a seguirlo nella sua abitazione. Le urla della malcapitata hanno attirato i passanti, l’aggressore si è dileguato e sono stati informati i Carabinieri.

I reati contestati all’indagato sono quelli di atti persecutori e rapina. Il Giudice ha imposto all’interessato, oltre al divieto di avvicinamento ad una distanza inferiore ai 500 metri dalla persona offesa, anche di non comunicare con qualsiasi mezzo con la medesima.