Un team composto da professionisti di Otorinolaringoiatria, Neonatologia e Anestesia pediatrica del Santa Maria Nuova ha eseguito un trattamento chirurgico salvifico su un neonato con rara e grave malformazione che non gli consentiva di respirare.

Il caso riguarda un piccolo paziente nato gravemente pretermine all’età gestazionale di 25 settimane dopo parto cesareo condotto in emergenza. Per la presenza di una grave insufficienza respiratoria alla nascita il bimbo era stato intubato e ricoverato in terapia intensiva neonatale per diversi mesi durante i quali era stato assistito tramite ventilazione meccanica. Dopo un lungo, ma lieto percorso post-natale in Neonatologia, che aveva coinvolto fin dall’inizio i genitori, stante il graduale miglioramento clinico, il piccolo era stato dimesso all’età corretta di 40 settimane.

Dopo un breve periodo a casa, tuttavia, si era reso necessario per il bimbo un altro ricovero in terapia intensiva neonatale per l’insorgenza di nuovi problemi respiratori. Nonostante la ventilazione assistita il neonato continuava però a presentare difficoltà respiratorie e così i medici hanno deciso di effettuare una visita otorinolaringoiatrica con fibrolaringoscopia e da lì la svolta. L’esame strumentale ha evidenziato la presenza sotto il piano delle corde vocali di malformazioni cistiche completamente occludenti sviluppatesi nel tempo e di una laringomalacia, vale a dire una condizione di immaturità delle cartilagini laringee che causa un “ripiegamento” delle stesse durante la respirazione con importanti conseguenti difficoltà respiratorie. Per questo il paziente, all’età di appena due mesi, è stato sottoposto a tracheotomia con intervento di plastica laringea per la correzione della laringomalacia e la resezione delle cisti sotto le corde vocali. Il bimbo è stato quindi dimesso e ha proseguito un follow-up in Otorino attento e frequente e oggi è completamente guarito.

“Le cisti sottoglottiche – spiega il dottor Angelo Ghidini, Direttore della struttura complessa di Otorinolaringoiatria dell’Ospedale Santa Maria Nuova – rappresentano una rarissima condizione malformativa acquisita e legata alla prematurità stessa e alla necessità di procedure di intubazioni prolungate nei neonati pretermine; il problema di questa patologia è la tendenza alla recidiva. Per questo motivo il piccolo paziente è stato mantenuto con la cannula tracheotomica in quanto condizione di sicurezza e, a causa della recidiva delle cisti suddette, il bimbo è stato sottoposto a ripetute procedure chirurgiche (8) in anestesia generale e previo ricovero in terapia intensiva neonatale, sino alla definitiva risoluzione del quadro clinico patologico con restituzione di un normale spazio respiratorio laringo-tracheale che ha permesso la rimozione definitiva della tracheotomia”.

“La storia del piccolo K. – dichiara il dottor Giancarlo Gargano, Direttore della Neonatologia (TIN) – testimonia la grande capacità dei nostri professionisti di collaborare e di lavorare in team. Nel caso specifico, alla gravissima prematurità che ha comportato il consueto elevato impegno e dedizione da parte di tutti i neonatologi e infermieri della TIN, si è aggiunta questa rarissima complicanza, prontamente identificata e poi trattata tempestivamente grazie alla presenza di professionisti con altissime competenze specialistiche che hanno affrontato e risolto magistralmente il quadro”.

Il caso clinico descritto, per la sua rarità, è stato pubblicato sull’“Italian Journal of Pediatrics”, prestigiosa rivista internazionale. Esso rappresenta un importante successo, frutto da una parte dell’elevata clinical competence dell’Azienda sanitaria di Reggio Emilia nell’ambito della gestione diagnostico-terapeutica delle patologie delle vie aeree pediatriche e dell’adulto e dall’altra, del lavoro in squadra, ormai consolidato da anni, delle strutture di Otorinolaringoiatria, Neonatologia e Anestesia dirette rispettivamente dai dottori Ghidini, Gargano e Annunziata Carrese Cirillo con il supporto dell’anestesista pediatrica, dottoressa Elisa Iannella. Caratteristiche queste che pongono le stesse strutture reggiane all’apice fra i centri di riferimento nazionale.

“Siamo fieri dei nostri professionisti e della loro capacità di lavorare in team – commenta il Direttore Generale dell’Ausl IRCCS di Reggio Emilia Davide Fornaciari – . Mettendo insieme conoscenze, esperienza e abilità si affrontano anche le sfide più complesse con successo. Davvero complimenti”.