Il contrasto alla dispersione scolastica e alla povertà educativa può passare da progetti capaci di coinvolgere i ragazzi attraverso attività di formazione, tutoraggio e laboratoriali che le scuole superiori potrebbero accogliere nel pomeriggio per alcune ore a settimana.
Parte da questa riflessione, e dalle potenzialità offerte dal Fondo Sociale Europeo (FSE), l’ordine del giorno proposto dal consigliere Luigi Zironi (gruppo ‘Insieme per una nuova Provincia), sottoscritto da tutti i consiglieri di maggioranza e poi approvato all’unanimità dal Consiglio provinciale nella seduta di martedì 3 giugno.
Più nel dettaglio, il documento impegna la Provincia a collaborare con gli Istituti superiori del territorio modenese e a sostenerli – sempre nella cornice delle proprie competenze e nel rispetto dell’autonomia scolastica – nello sviluppo di progetti extrascolastici pomeridiani all’interno degli stessi Istituti, con l’obiettivo di prevenire un fenomeno come la dispersione scolastica, che mette a rischio il futuro di tanti giovani.
Nel dispositivo discusso si fa infatti riferimento alla necessità di “costruire reti territoriali educative che coinvolgano scuole, famiglie, enti del terzo settore, servizi sociali e culturali, al fine di contrastare la povertà educativa, di ridurre i divari negli apprendimenti e di attivare, d’intesa con l’Ufficio Scolastico Provinciale, un tavolo di confronto permanente sul tema della dispersione scolastica, per monitorare l’evoluzione del fenomeno, condividere buone pratiche e strumenti operativi efficaci”.
“Alcuni studenti – puntualizza ancora l’odg – in particolare quelli che vivono in contesti con minori risorse a disposizione, possono trovarsi ad affrontare ostacoli che rendono più difficile portare a termine il proprio percorso scolastico. La cosiddetta povertà educativa riguarda proprio queste difficoltà: l’assenza di strumenti adeguati per lo studio, come libri o tecnologie, o la mancanza di un contesto di supporto continuativo, che può dipendere da molteplici fattori, compresa la storia formativa dei genitori. Comprendere queste dinamiche è essenziale per costruire una scuola capace di includere e valorizzare ogni studente”.
Ma per avviare, ampliare o potenziare questi progetti servono ulteriori risorse, e tra i canali suggeriti dal documento per possibili finanziamenti ci sono i bandi regionali per l’intercettazione di contributi provenienti da FSE.
L’accesso a questi fondi europei, che poi vengono assegnati dalla Regione Emilia-Romagna – lo ha ricordato in un recente incontro in Viale Martiri l’Assessora regionale all’Istruzione, Isabella Conti -, richiedono delle candidature da parte degli Istituti scolastici superiori. Ed è proprio sull’adempimento di queste procedure che la Provincia si è impegnata supportarli.
Riguardo all’odg, il Consiglio provinciale ha inoltre recepito tre emendamenti al testo proposti dal gruppo di minoranza ‘Unione Modena Civica Uniamoci’ ed illustrati dalla consigliera Elisa Rossini. Le integrazioni introducono sostanzialmente l’applicazione dell’articolo 12 del DL 123/2023 tra i temi da monitorare al tavolo di confronto che coinvolge anche l’Ufficio Scolastico, con l’intento di consolidare la collaborazione tra dirigenti scolastici, sindaci e servizi sociali territoriali a sostegno di famiglie che affrontano particolari difficoltà relative alla frequenza scolastica.
Il medesimo odg, infine, invita il Consiglio provinciale a “valutare l’opportunità di destinare risorse, anche in forma progettuale, a sostegno di interventi educativi e formativi innovativi, capaci di potenziare l’inclusione scolastica e il benessere degli studenti e di sollecitare il Governo e la Regione Emilia-Romagna affinché continuino a finanziare in modo stabile e strutturale gli interventi di contrasto alla dispersione scolastica ed affinché sostengano la diffusione di modelli educativi integrati sul territorio”.