Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha prorogato ancora una volta la data per la presentazione delle manifestazioni d’interesse da parte delle aziende che vogliono partecipare alla gara per il rinnovo cinquantennale della concessione dell’autostrada A22 del Brennero. La nuova scadenza è il 30 novembre 2025.
Perché il nuovo rinvio? Perché la Corte di Giustizia dell’Unione Europea non si è ancora pronunciata sul diritto di prelazione per il proponente, prevista dal Bando per il rinnovo della concessione approvato alla fine di dicembre del 2024. La Corte di Giustizia europea dovrà stabilire se tale diritto di prelazione è compatibile con le norme comunitarie in tema di concorrenza e mercato. Che lo sia è più che controverso, tanto che gli uffici dell’Unione Europea, interrogati dal MIT, il 14.5.2025 esprimevano” forti dubbi circa la compatibilità della previsione, contenuta nel bando, di un diritto di prelazione a favore del promotore”.
Che il diritto di prelazione non sia previsto dalle norme comunitarie lo avevamo anche denunciato come Comitato No Bretella Si Mobilità Sostenibile con un esposto alla Commissione Europea nel 2022.
A questo punto non resta che aspettare la decisione della Corte di Giustizia Europea con conseguente allungamento di mesi – se non di alcuni anni – dei tempi per la gara.
Ma i problemi non sono finiti, Autostrade per l’Italia (ASPI) ha anche fatto ricorso al Tar del Lazio chiedendo il ritiro del Bando perché illegittimo, in quanto utilizza lo strumento del progetto di finanza per il rinnovo di una concessione autostradale vietato dalla legge193 del 18.12.2024.
Intanto AutoCS Spa, titolare della concessione per la realizzazione della Bretella Campogalliano-Sassuolo, è partita lentamente a fare i primi espropri, ma non ha alcuna intenzione di partire coi lavori sino a quando il suo socio di maggioranza, Autobrennero Spa, non si sarà aggiudicato la Concessione della A22 e sta temporeggiando con una trattativa col MIT per vedere modificato il Piano economico finanziario della Bretella. È evidente che nonostante nulla osti di burocratico all’avvio dei lavori, questi non partono perché si tratta di un’opera inutile, dato che i volumi di traffico reali non sarebbero in grado di garantire il ritorno dagli investimenti.
I tempi slittano, ma nel contempo non si prendono in seria considerazione le proposte alternative avanzate dal Comitato No Bretella che affrontano seriamente nodi irrisolti della mobilità modenese e reggiana, come ad esempio la realizzazione della ferrovia merci Dinazzano-Cittanova, Il polo logistico intermodale di Cittanova-Marzaglia, il casello autostradale Modena Centro alla confluenza tra l’Autostrada del Sole e la superstrada Modena-Fiorano-Sassuolo, l’adeguamento della Pedemontana a Sassuolo, dove esiste ancora un tratto a sole due careggiate, una per senso di marcia.
Serve maggior impegno dei Comuni impattati. Abbiamo apprezzato la posizione assunta nei giorni scorsi in Consiglio Comunale a Modena dal sindaco Mezzetti, che ha ribadito la posizione presa nella precedente consigliatura a larga maggioranza con cui si chiedeva, prima di procedere con i lavori, una revisione del Progetto della Bretella e una verifica della sua reale utilità alla luce delle consistenti modifiche normative economiche, sociali ed ambientali intervenute dopo il 2005, data di approvazione del progetto definitivo e della VIA, progetto sulla base del quale sono stati avviati gli espropri a Marzaglia. Lo stesso dibattito auspichiamo si apra anche negli altri comuni di Formigine, Sassuolo, Campogalliano, Rubiera, Casalgrande, Castellarano, Fiorano, Maranello, nei Consigli Provinciali di Modena e Reggio Emilia e nell’Assemblea Regionale dell’Emilia-Romagna.
(Per il Comitato No Bretella Si Mobilità Sostenibile Eriuccio Nora e Mauro Solmi)