Una volontaria dello Sportello LAV contro i maltrattamenti sugli animali di Bologna viene a sapere che nel cortile di un condominio di un edificio in città vivono rinchiuse due anatre. Il recinto dove le due anatre sono costrette a vivere è totalmente inappropriato alle loro esigenze: piccolo, chiuso totalmente da tutti i lati e la presenza di una piccola vasca con a disposizione poca acqua e anche sporca.

In particolare, le anatre dopo una prima osservazione da parte dei volontari ripetono dei movimenti circolari che fanno pensare a comportamenti stereotipati e preoccupanti sul loro benessere. I volontari, quindi, decidono di entrare in contatto con tutto il vicinato e far presente la condizione inadeguata degli animali. Scoprono che la responsabile delle anatre è una donna che dichiara di averle vinte ad una fiera agricola di zona.

L’umana si rende conto che le anatre non possono vivere in quelle condizioni e spiega che si è già informata ed ha organizzato un trasferimento di lì a breve presso un centro ippico dove gli animali possono vivere meglio. In realtà dopo poco tempo dal trasferimento un controllo sempre dei volontari LAV rivela che il centro ippico in questione non detiene affatto le anatre in condizioni migliori, come promesso.

Gli animali si ritrovano a dover vivere senza acqua e in uno spazio molto ridotto, quindi in una situazione praticamente uguale alla precedente. Inoltre, il recinto dove vivono risulta esposto al sole tutto il giorno peggiorando di fatto la loro sopravvivenza.

Finalmente i volontari convincono sia il centro che l’umana ad affidare le anatre alla LAV. I contatti di fiducia e la conoscenza del territorio permettono alla LAV di individuare subito una persona che avrebbe potuto accudire le anatre presso un centro specializzato, questa volta con le dovute accortezze.

Oggi, infatti, le anatre sono libere di nuotare in un grande lago immerso nel verde dove vivono e la persona di riferimento che se ne prende cura è un’esperta di recupero di volatili. Le anatre potranno finalmente godersi la natura circostante e vivere in serenità per il resto dei loro giorni sapendo che le loro esigenze sono rispettate e ascoltate.