Lo sport come strumento di benessere fisico e psichico, per imparare a stare insieme, sviluppare solidarietà e competenze è un diritto di tutti/e, anche delle persone detenute, tanto più se minori.
Grazie a una convenzione, firmata tra Comune e Uisp Bologna, su iniziativa del Garante comunale per i diritti delle persone private della Libertà personale, la pratica sportiva si consolida negli spazi all’aperto del carcere minorile, con l’obiettivo di promuovere la corporeità e gli stili di vita sani, abbattere le tensioni indotte dalla detenzione, favorire forme di aggregazione sociale e modelli relazionali positivi di sostegno a un futuro percorso di reinserimento dei ragazzi.
L’utilizzo degli spazi esterni del carcere per attività sportive è previsto dalle norme sull’ordinamento penitenziario, mentre il ruolo del Garante si esercita nel promuovere l’esercizio dei diritti e delle opportunità di partecipazione alla vita civile delle persone private della libertà personale, anche attraverso convenzioni con enti o associazioni del territorio.
La convenzione prevede che Uisp Bologna, che opera nel carcere del Pratello già da 30 anni attraverso diverse attività motorie, quali pallavolo, calcio, basket, ping-pong e preparazione atletica, realizzi entro il 2025 il progetto “Palla ragazz*?”, mediante l’acquisto di diverse attrezzature, materiali sportivi e un ping-pong in muratura, tutti da esterno, per consolidare l’attività sportiva all’aperto.
Da parte sua il Comune, attraverso l’ufficio del Garante comunale per i diritti delle persone private della libertà personale, fornirà il supporto al progetto mediante il rimborso delle spese che l’Associazione sosterrà per dotare il carcere minorile di Bologna di attrezzature fisse e materiali sportivi da esterno, per una cifra di mille euro.
Come sottolinea il Garante per i diritti delle persone private della libertà personale, Antonio Ianniello: “Questo progetto ha anche il significato di supportare il clima di positiva ripartenza che in questo periodo il carcere minorile sta vivendo attraverso la graduale e puntuale ripresa di tutte le attività in favore dei ragazzi”.
Esprime “soddisfazione per questo progetto”, l’assessora allo Sport Roberta Li Calzi, “perché sappiamo quanto lo sport sia importante in ogni ambito della vita, anche in un luogo in cui le persone sono private della libertà personale”.