Leadership, spirito di squadra, resilienza: qualità che nascono nello sport e diventano leve strategiche per il mondo del lavoro. Sono stati questi i temi al centro dell’evento “Competenze e valori in gioco tra sport e impresa”, organizzato da ART-ER – Unità Competenze e Territori per l’Innovazione, in collaborazione con Confindustria Reggio Emilia e Tecnopolo, che ha coinvolto oltre 100 giovani.

L’incontro ha offerto spunti concreti su come le esperienze sportive possano trasformarsi in competenze professionali e opportunità imprenditoriali. Valeria Prampolini, presidente della Fondazione per lo Sport, ha aperto i lavori sottolineando il ruolo dello sport come strumento di inclusione e crescita personale.

Due i momenti chiave della mattinata:

Il primo dedicato a Sport e responsabilità sociale d’impresa: aziende come ISI Plast, con l’HR Manager Eugenio Sgarbi, Olmedo con l’imprenditore Luca Quintavalli, e Project Group con il Presidente Matteo Monti hanno raccontato iniziative che vanno oltre la sponsorizzazione, evidenziando come lo sport sia veicolo di valori quali coesione, inclusione e dinamismo. Ai giovani è stato inoltre suggerito di valorizzare nei CV le competenze trasversali maturate nello sport.

Il secondo momento è stato dedicato a Storie di successo, con testimonianze di chi ha trasformato la passione sportiva in carriera, come Alice Malaguti, ex calciatrice oggi fisioterapista, Giovanna Campo di 76 Industrial Graphics, e Iacopo Livia, founder della start-up Play2Match.

A chiudere, Luca Vettorello di Tech Up Accelerator ha illustrato opportunità e sfide per chi vuole avviare una startup.

L’evento ha confermato come lo sport non sia solo competizione, ma un vero passaporto per il futuro professionale, capace di generare idee, relazioni e nuove imprese.