“Scegliete sempre per materia prima roba della più fine, ché questa vi farà figurare”. È nel segno e con le parole di Pellegrino Artusi, moderno padre della Cucina italiana, che si rafforza la collaborazione tra Regione e Fondazione Casa Artusi.
Un percorso condiviso che prende avvio con la firma di un nuovo Protocollo d’intesa, nato con l’obiettivo di sostenere ulteriormente la valorizzazione delle eccellenze agroalimentari, culturali e turistiche regionali.
A pochi giorni da un grande riconoscimento: quello della Cucina italiana, entrata a far parte del Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità Unesco. Un risultato che vede l’Emilia-Romagna protagonista, non solo come regione che esprime il più alto numero di prodotti Dop e Igp in Italia e in Europa – con 44 produzioni di qualità riconosciute – ma anche grazie al sostegno della Fondazione Casa Artusi, dell’Accademia italiana della cucina e della rivista “La cucina italiana”, tra i promotori della candidatura.
Contenuti e obiettivi del Protocollo sono stati presentati oggi, nel corso di una conferenza stampa, dagli assessori regionali all’Agricoltura, Alessio Mammi, alla Cultura, Gessica Allegni, al Turismo, Roberta Frisoni, insieme al presidente di Casa Artusi, Andrea Segrè. Presenti anche la sindaca di Forlimpopoli, Milena Garavini, il consigliere della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, Luca Morigi, e il presidente della Camera di Commercio della Romagna, Carlo Battistini.
“L’Emilia-Romagna, nel panorama italiano e internazionale, ha un mondo da offrire: dalle eccellenze Dop e Igp ai prodotti tradizionali e ai vini, fino a un patrimonio culturale e paesaggistico diffuso che rende il nostro territorio unico, dal mare all’Appennino- sottolineano gli assessori Mammi, Allegni e Frisoni-. È un patrimonio a disposizione dei cittadini e dei turisti, su cui questa Regione investe e continuerà a investire in modo integrato, mettendo insieme agricoltura, cultura e turismo. Un’identità forte, che trova nella Cucina italiana riconosciuta Patrimonio Unesco un riconoscimento di valore internazionale e che ha in Pellegrino Artusi una figura capace di raccontare il legame profondo tra cibo, territori e comunità. In questo quadro si inserisce la nuova collaborazione con Fondazione Casa Artusi, che rafforza un percorso di valorizzazione condivisa delle eccellenze regionali. Un’intesa- concludono gli assessori- che permetterà di sviluppare iniziative congiunte di promozione, comunicazione ed eventi, rafforzando il racconto dell’Emilia-Romagna come terra di qualità, cultura e accoglienza e sostenendo una strategia unitaria capace di parlare a cittadine, cittadini e mercati internazionali”.
“L’intesa- spiega Segrè- mette in relazione in modo strategico i tre assessorati di riferimento per Casa Artusi, valorizzando l’eredità del gastronomo di Forlimpopoli che, per primo, intuì l’importanza di raccontare il patrimonio agroalimentare come espressione culturale dei territori. Oggi, anche grazie al recente riconoscimento Unesco, questa visione potrà esprimersi con ancora maggiore forza, contribuendo a promuovere le eccellenze di qualità e il turismo culturale ed enogastronomico dell’intera Regione”.
Il Protocollo, in sintesi
Valorizzare il patrimonio agroalimentare, culturale e turistico dell’Emilia-Romagna, rafforzandone la promozione in Italia e all’estero. È questo l’obiettivo della collaborazione avviata tra la Regione e la Fondazione Casa Artusi, che punta a sostenere le produzioni di qualità, le filiere agricole regionali e il turismo enogastronomico, anche attraverso iniziative di promozione e comunicazione condivise.
Al centro del percorso, il racconto delle eccellenze Dop e Igp, della Food Valley emiliano-romagnola e del legame profondo tra cibo, territorio, cultura e attrattività turistica, anche in occasione di manifestazioni ed eventi di rilievo nazionale e internazionale e attraverso azioni di comunicazione dedicate. Una collaborazione che riconosce in Casa Artusi un punto di riferimento nazionale per la cultura gastronomica e che mira a rafforzare l’immagine dell’Emilia-Romagna come terra di qualità, saperi e tradizioni, capace di coniugare identità, innovazione e sviluppo.
L’Osservatorio Internazionale sulla Cucina e il Buongusto Italiano
Nel quadro della collaborazione avviata, un ruolo centrale sarà svolto anche dall’Osservatorio Internazionale sulla Cucina e il Buongusto Italiano, istituito dalla Fondazione Casa Artusi come luogo di analisi, ricerca e divulgazione dedicato alla cultura gastronomica italiana, al valore del buon gusto e al ruolo sociale, economico e identitario che la cucina svolge nei territori e nel mondo. Un’iniziativa che si inserisce nel percorso della candidatura Unesco e che punta a rafforzare, anche attraverso dati, studi e riflessioni condivise, il racconto della cucina italiana come patrimonio culturale vivo, diffuso e in continua evoluzione, capace di esprimere il legame profondo tra cibo, comunità e identità locali.
L’Osservatorio intende contribuire a questo percorso promuovendo attività di studio e approfondimento sulle pratiche culinarie, sulle dinamiche di innovazione e reinterpretazione delle tradizioni, sul rapporto tra alimentazione, sostenibilità e qualità della vita, nonché sulla percezione della cucina italiana in Italia e all’estero. Un lavoro pensato per offrire elementi di conoscenza utili alle politiche pubbliche, alle filiere agroalimentari, agli operatori della cultura e del turismo, rafforzando una narrazione condivisa che riconosce nella cucina italiana un fattore di coesione sociale, attrattività e sviluppo, a servizio delle istituzioni, delle strategie di promozione turistica e culturale e dei mercati nazionali e internazionali.



