Moderati segnali di ripresa stanno caratterizzando il mercato all’origine degli avicunicoli per effetto di una generalizzata inversione di tendenza che ha interessato soprattutto il comparto dei polli che, su tutti i mercati monitorati da Ismea, hanno recuperato diversi centesimi pur non raggiungendo ancora quotazioni remunerative per i produttori.
Lo rende noto la Coldiretti nel sottolineare l’impatto positivo sui consumi della campagna per riportare il pollo sulle tavole dei ristoranti, delle mense e delle case degli italiani, dopo le ripetute assicurazioni di autorevoli esperti del mondo sanitario sull’assoluta assenza di rischi nel consumo di carne di pollo cotta.
Anche per questo, nonostante l’ultimatum della Commissione Europea, è inaccettabile – sostiene la Coldiretti – un dietrofront sulle norme varate per garantire l’informazione e la sicurezza alimentare a partire dall’obbligo di indicare sulle etichette l’origine del pollame e dei sui derivati che assicura la rintracciabilità delle produzioni e una maggiore efficienza dei controlli sui prodotti importati. Al contrario gli interventi previsti con la conversione del decreto legge sull’influenza aviaria devono essere accompagnati da un piano di protezione e salvaguardia del pollo italiano per garantire sicurezza, sconfiggere la paura e salvare imprese e posti di lavoro che la Coldiretti ha presentato al Governo.
La situazione di allarme che si è creata – sostiene la Coldiretti – deve essere infatti affrontata con misure di garanzia, controllo e trasparenza per i consumatori con una autorità unica per la gestione dell’emergenza, l’intensificazione dei controlli e delle sanzioni ed adeguati interventi di promozione e valorizzazione che evidenzino la qualità e la sicurezza alimentare delle produzioni italiane. Ma servono anche – continua la Coldiretti – interventi per la sicurezza alimentare che prevedano test di controllo programmati negli allevamenti, il monitoraggio delle specie selvatiche e migratrici e l’estensione dell’obbligo di indicare l’origine della carne a tutti i prodotti derivanti da attività di allevamento senza attendere nuove emergenze.
Il tutto – conclude la Coldiretti – va accompagnato da misure di pronto intervento e da un piano di protezione e salvaguardia degli allevamenti che preveda un fondo speciale di rigenerazione del settore avicolo che punti ad un miglioramento qualitativo ed ambientale strutturale per dare un futuro all’allevamento italiano.