“Chiediamo assicurazioni sulla tenuta finanziaria dell’azienda che diano garanzie di continuità industriale e dell’anticipo di cassa integrazione per i lavoratori, la data di convocazione del prossimo Consiglio d’amministrazione della società per l’approvazione del bilancio 2020, ma soprattutto i contenuti del progetto industriale, la posizione di Unifer Spa e dei suoi soci rispetto all’attuale situazione e quella di Fincantieri nella discussione di prospettiva dell’azienda siderurgica modenese”.
Sono queste le richieste della Regione, avanzate dall’assessore allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla alla proprietà di Unifer Navale Srl di Finale Emilia, durante la riunione, svoltasi oggi a Bologna, del Tavolo istituzionale di salvaguardia occupazionale.
Tavolo che quindi, in attesa delle risposte della proprietà, rimane ancora formalmente aperto e sarà aggiornato appena i soci potranno fornire le informazioni richieste.
“Per poter proseguire il confronto è necessario avere garanzie sulla tenuta finanziaria della società, poiché vogliamo evitare che una difficoltà industriale si trasformi in una crisi sociale per i lavoratori e le loro famiglie, oltre a un problema per l’indotto. È anche necessario conoscere- ha detto l’assessore Colla– i tempi e le decisioni che il Cda intende adottare per portare a conoscenza del tavolo istituzionale piano industriale e prospettive che si intendano perseguire per garantire la continuità produttiva e occupazionale dello stabilimento di Finale Emilia. Risulta essenziale conoscere le volontà e le decisioni che intendano assumere sia il socio di maggioranza Unifer Spa che il socio di minoranza espressione di Fincantieri, perché insieme hanno la responsabilità di individuare le azioni da mettere in campo. Solo al verificarsi di queste condizioni le parti potranno definire e concordare tutte le azioni eventualmente necessarie per accompagnare il percorso di ripresa produttiva che tutti auspichiamo”.
Unifer Navale Srl è una società detenuta all’80% da Unifer Spa, a sua volta controllata per l’80% dalla famiglia Morville e al 20% dalla Società Emidia, e per il 20% da Fincantieri attraverso una propria finanziaria. L’azienda siderurgica modenese, specializzata in tubi in ferro e acciaio a uso navale e industriale, sta esaurendo le consegne delle commesse precedentemente ricevute da Fincantieri, mentre altri clienti minori oggi non sono in grado di sopperire alla perdita delle commesse di Fincantieri.
Questa situazione di incertezza per il futuro della tenuta aziendale ha avuto tra i suoi effetti la progressiva diminuzione della forza lavoro: nell’arco di poche settimane i lavoratori sono passati da circa 90 diretti, a cui si aggiungevano circa 30 lavoratori in appalto, a un’occupazione di 70 unità, di cui 58 a tempo indeterminato e 5 lavoratori in appalto.
Inoltre, l’assessore Colla ha fatto appello alla “responsabilità da parte di tutta la proprietà”, ricordando che “il più grosso investimento di cui ha beneficiato l’azienda è stato sostenuto dal pubblico attraverso l’erogazione del contributo per la ricostruzione post sisma 2012, pertanto pretendiamo che sia onorato dalla proprietà garantendo la continuità dell’impresa”.
Oltre alla Regione hanno partecipato all’incontro il sindaco di Finale Emilia Sandro Palazzi, l’amministratore delegato dell’azienda Giorgio Garimberti, assistito da Confartigianato Ferrara, la segretaria della Fiom Cgil di Modena Stefania Ferrari e i rappresentanti dei lavoratori.