“Un guasto tecnico ad una pompa non diventi un pretesto per demonizzare o criminalizzare un’intera categoria oggi alle prese con mille difficoltà”. Così Faib Confesercenti Modena che aggiunge: “I gestori hanno una serie di controlli periodici sugli impianti tra cui quelli degli erogatori che in questo caso sono stati puntualmente fatti, ma le temperature anomale hanno prodotto questo guasto tecnico che non è stato segnalato tempestivamente dal gestore alla manutenzione. Si precisa che trattasi di guasto tecnico e non di manomissione come sembrerebbe invece trasparire dalla notizia apparsa sugli organi di stampa”.
Inoltre, nel caso in specie il problema si verificava non a tutte le erogazioni ma solo alla prima erogazione dopo un lungo periodo di inattività come è stato accertato dagli organi di controllo. Una precisazione importante: lo scarto dopo varie prove e sempre in presenza degli organi accertatori non ha mai superato i 0,30 centesimi di euro con una oscillazione appunto da 0,14 a 0,30.
“Il problema tecnico – continua Faib – si è verificato solo su un erogatore e non su tutte le pompe presenti sul piazzale, che funzionavano senza presentare nessuna irregolarità. Inoltre l’erogatore in questione è quello che eroga meno carburante di tutti gli altri soprattutto nella modalità self. Ribadiamo che, non è stato applicato nessun sovrapprezzo ma si è verificato solamente un guasto tecnico”.
I gestori delle stazioni di servizio sono attualmente in difficoltà per gli aumenti di prezzo del carburante che hanno ricadute negative anche sulle loro attività. Il margine gestore lordo pro litro cioè quello che il gestore guadagna da ogni litro venduto rimane invariato rispetto al prezzo di vendita finale; pertanto si verifica il fatto che un aumento di prezzo causa una minore quantità di prodotto erogato e di conseguenza una riduzione di guadagno per il gestore. Inoltre, tra le varie difficoltà, ultimamente si è aggiunto anche quello delle possibili sanzioni derivanti dall’obbligo di accettazione dei pagamenti con Pos.
“I gestori carburanti – spiega Marco Poggi, Coordinatore Provinciale Faib Confesercenti Modena – rivendicano a buon diritto l’esclusione dal regime sanzionatorio previsto in materia di accettazione della moneta elettronica in quanto commercializzano prodotti soggetti a completa tracciabilità e ad imposta assolta: dal registro carico/scarico dei carburanti alla registrazione e trasmissione elettronica dei corrispettivi, dalla fattura elettronica alla trasmissione dei prezzi praticati all’Osservatorio del Ministero, sino alla bollinatura degli erogatori. Le aree di servizio carburanti sono monitorate costantemente dagli organi di vigilanza. Ciò, ai fini del contrasto all’evasione, indica chiaramente che la sanzione risulterebbe solo un inutile accanimento fiscale verso una categoria cui viene corrisposto circa il 2% del prezzo finale e svolge la funzione di sostituto d’imposta per lo Stato per circa 40 miliardi l’anno”.
“Diverso – continua Poggi – il discorso dell’incentivo della moneta elettronica: per questo serve l’abbattimento dei costi delle transazioni e la gratuità per i rifornimenti sotto i 100 euro. Va tenuto conto che il costo attuale della moneta elettronica è, in molti casi, pari al margine del gestore che sarebbe costretto a lavorare in rimessa, cosa che in questo momento sta capitando con il prezzo dei carburanti lievitato oltre misura trascinandosi la quota percentuale di servizio delle commissioni interbancarie che arrivano ad annullare il margine. I gestori chiedono al Governo e al parlamento, dunque, un confronto per escludere i carburanti dal perimetro sanzionatorio e rilanciare l’utilizzo della moneta elettronica con contenimento dei costi, incentivi e no commissioni fino a 100 euro” conclude Poggi.