Come possiamo immaginare il welfare dei prossimi anni? Quali valori e principi deve realizzare? Quali priorità e quali modalità di intervento deve praticare? Come decidere quali sono i diritti essenziali e i bisogni a cui garantire risposte? Sono queste alcune delle domande che saranno affrontate sabato 17 maggio nell’incontro “Mi riguarda. Costruiamo insieme il nuovo sistema di welfare” dedicato al nuovo sistema di welfare della città e organizzato dal Comune di Reggio insieme a Fcr. Dalle 9 alle 13.30, negli spazi messi del Mercato ortofrutticolo di via Cisalpina 9, prenderà il via un percorso partecipato di cui questa è una prima tappa) per mettere a confronto il mondo sociale sociale, imprenditoriale, commerciale, culturale, sportivo, cooperativo, associativo e singoli cittadini su temi come povertà, fragilità economica e sociale, disabilità, assistenza e servizi.
Il confronto sarà arricchito dagli interventi del filosofo e teologo laico Vito Mancuso, autore di numerose pubblicazioni tra le quali “Destinazione speranza”, che porterà un proprio contributo nella ideazione di futuri possibili, e del sociologo Gino Mazzoli, che fornirà un inquadramento socio-demografico della città. Punto di partenza della riflessione che verrà sviluppata nel corso della giornata sarà l’idea di “corresponsabilità” come fondamento delle libertà individuali e collettive da declinare – insieme ai partecipanti – sui temi del welfare.
Per partecipare è necessario iscriversi – preferibilmente entro il 14 maggio – su https://www.comune.reggioemilia.it/argomenti/servizi-sociali-e-welfare/progetti/mi-riguarda
L’INCONTRO – Il lavoro sarà diviso in due sessioni di discussione: la prima riguarderà le tendenze in atto che interessano, in senso ampio, il welfare cittadino; e una seconda sessione che, a partire dalle tendenze individuate, si concentrerà sulle priorità da realizzare.
Otto in particolare sono i tavoli di lavoro a cui è possibile iscriversi:
- 1 la cura come stile di vita della comunità: sviluppare promozione sociale e cura diffusa. È necessario diventare una comunità che cura, che sa prendersi cura, che sa riorganizzarsi per avere cura e agire la cura come salute.
- 2 promuovere e sostenere un’economia giusta: il lavoro ha/a impatto sociale. Il lavoro ci definisce come persone e come collettività, costruisce parte della identità, è una leva di autorealizzazione così come è metro del livello di civiltà di ogni comunità.
- 3 comunicare il sociale: rendere la comunicazione parte della cura. La cura si pratica con le azioni, ma anche con le parole, con la costruzione di senso condiviso, di narrazioni identitarie buone che attraverso il racconto favoriscono una cultura di non ostilità
- 4 fare insieme per fare meglio: innovare metodi, processi e partnership. La cura deve essere un gesto collettivo: è necessario modificare gli assetti di potere per sviluppare co-programmazione e co-progettazione. È indispensabile assumere l’impatto come orientamento di valutazione dei servizi e delle policy.
- 5 favorire la prossimità: intercettare le persone prima. Si avverte l’esigenza di immaginare insieme come favorire l’ascolto, come incentivare la condivisione delle proprie fragilità e difficoltà.
- 6 prendersi cura delle persone: offrire qualità alla longevità. Diventiamo una comunità sempre più longeva: serve un nuovo patto intergenerazionale, nuovi equilibri di dialogo e convivenza tra generazioni, affinché ciascuno possa trovare soddisfazione dei propri diritti e desideri, alla propria velocità, in spazi adeguati a garantire qualità in tutte le fasi della vita.
- 7 una città aperta e senza barriere: affermare, tutelare e realizzare i diritti essenziali di tutte le persone. Nessun diritto è garantito in modo assoluto, poiché è esito della cultura del tempo che si vive: se non si vuole arretrare sui diritti è necessario promuovere in modo incessante una cultura di parità e di contrasto di ogni forma di violenza.
- 8 diritto alla bellezza: luoghi, non spazi. Un luogo esprime l’anima di chi lo vive, uno spazio è un semplice contenitore di attività. Anche attraverso i luoghi si restituisce dignità alle persone, le si accoglie, le si valorizza e rinforza, le si educa e con loro si educa la comunità.
La giornata si svolgerà con l’utilizzo del sistema “Electronic town meeting”, una metodica di democrazia partecipativa e deliberativa che permette di coniugare i vantaggi della discussione a piccoli gruppi con quelli della indagine rivolta a un ampio pubblico, con i risultati in tempo reale.