“L’ultimo rapporto di Immobiliare.it Insights conferma ciò che, come UDU, denunciamo da anni: il caro affitti è fuori controllo. Modena vede uno degli aumenti percentuali maggiori, passando dai 385€ dello scorso anno a 506€, un incremento pari ben al 31,43%. Oltre 500€ per camere spesso in condizioni fatiscenti, all’interno di una città che nemmeno offre i servizi e la vita di una vera città universitaria.
Studiare fuori casa diventa sempre più un lusso per i pochi che se lo possono permettere, mentre il Governo ha completamente sprecato le risorse messe a disposizione con il PNRR, investendo con il decreto Housing in studentati di lusso gestiti da privati, piuttosto che mettere le istituzioni pubbliche nelle condizioni di ampliare i posti letto a propria disposizione.
La nostra città ne é per prima un esempio, con l’apertura nel 2024 dello studentato di Camplus: già lo scorso anno denunciavamo come la presenza di studentati con camere a 550€, in un contesto di per sé fortemente inflazionato, avrebbe drogato il mercato e portato a un aumento dei prezzi degli affitti. Tale situazione non potrà che essere ulteriormente esacerbata con l’imminente apertura di Campus X all’Ex Corni.
Le città universitarie in tutta Italia stanno affondando sotto il peso degli affitti, complice l’immobilismo delle amministrazioni – spesso attori attivi nella creazione degli studentati privati – e l’assenza di politiche abitative incisive.
Risulta quindi necessario e urgente più che mai porre un freno alla speculazione degli affitti e ai prezzi crescenti, coinvolgendo anche il privato sociale: sottolineiamo che la crisi abitativa non possa essere risolta unicamente dalla costruzione di studentati, ma deve essere incentivato l’utilizzo del canone concordato rispetto al canone libero, rendendolo economicamente più vantaggioso tramite l’applicazione di leve fiscali e basandosi sui “Patti territoriali”.
In questa fase è importante riproporre e rifinanziare il fondo affitti per sostenere studenti e famiglie che si trovano costretti a dover pagare cifre insostenibili.
Ci teniamo inoltre a evidenziare degli aspetti fondamentali.
Ultimamente chi non ha mai cercato interlocuzioni con noi “ruggisce” contro una nostra linea fatta di critiche costruttive e proposte, di ricerca e confronto con gli ambienti e la popolazione accademica: una posizione di ascolto e non di mera propaganda politica.
Dispiace che queste figure ci citino senza aver mai provato ad interpellarci, ma solo per trovare un capro espiatorio al loro immobilismo e distacco dalla realtà dell’ambiente universitario modenese. Abbiamo sempre mantenuto il dialogo come massima forma democratica di confronto, anche con l’amministrazione, seppur abbiamo molto spesso individuato questa come colpevole di una mancanza di linea politica universitaria nella nostra città, ma con cui i dialoghi esistono.
Dilungarsi su pantomime distruttive per la nostra città universitaria, parlando di Campus, risulta quantomai inutile, piuttosto abbiamo qualche interrogativo: studiare e conoscere la struttura universitaria di Modena non dovrebbe essere necessario prima di parlare di argomenti delicati come questi?
Considerando la struttura, fortunatamente, diffusa di UNIMORE e considerando la fortuna di poter far vivere la città a studenti e studentesse, non sarebbe meglio confrontarsi su un miglioramento (e molto spesso implementazione partendo da zero) dei servizi per la città universitaria, piuttosto che utilizzare retoriche propagandistiche? Noi rinnoviamo la necessità dell’apertura di un tavolo di confronto che sia operativo in cui confrontarci con Università e Amministrazione, per far si che, magari, Modena assuma una linea politica universitaria seria, realizzabile e a misura delle nostre necessità”.
(sindacato studenti Udu Unimore)