Un grande nome del basket italiano sarà protagonista a Guastalla martedì 23 settembre. Alle 18:30, nella splendida cornice della Sala del Camino di Palazzo Ducale, gentilmente concessa dall’Amministrazione Comunale, il Rotary Club Guastalla ospiterà Massimiliano “Max” Menetti, allenatore tra i più noti e apprezzati del panorama cestistico nazionale.
Il titolo dell’incontro aperto al pubblico, “In campo e nella vita: l’arte di fare squadra”, già anticipa il filo conduttore della serata. Non solo sport, ma anche un dialogo più ampio sui valori che il basket sa trasmettere, dalla capacità di fare gruppo alla resilienza, fino al saper affrontare vittorie e sconfitte con la giusta mentalità. A intervistare Menetti sarà il giornalista Tiziano Soresina, in un confronto aperto anche ai presenti.
Nato a Palmanova, Menetti ha legato gran parte della sua carriera alla Pallacanestro Reggiana, squadra con cui ha scritto pagine indimenticabili della storia sportiva cittadina: dalla conquista dell’EuroChallenge nel 2014 alle finali scudetto del 2015 e 2016, passando per gli anni in cui Reggio Emilia si è affermata come una delle realtà più solide del basket italiano. Dopo l’esperienza a Reggio, ha guidato Treviso Basket portandola alla promozione in Serie A e ha allenato anche Montegranaro. Oggi è considerato uno degli allenatori più apprezzati, anche all’estero, per la sua capacità di costruire gruppi solidi e competitivi.
La sua fama non deriva solo dai risultati, ma anche dallo stile: Menetti è infatti conosciuto per la sua capacità di costruire squadre unite e coese, in cui ogni giocatore trova il proprio spazio e contribuisce a un obiettivo comune.
Per il presidente del Rotary Club Guastalla, Omar Arar, la serata assume anche un significato personale: «Con Max ci conosciamo dai tempi delle scuole elementari e le nostre famiglie erano amiche. Avere oggi l’occasione di ospitarlo nella nostra città, e di condividere con lui e con il pubblico un momento di riflessione sui valori dello sport e della vita, è per me motivo di grande gioia».