Daniele Mariani, storico commerciante modenese nel settore ortofrutticolo, è stato riconfermato alla guida della Presidenza Provinciale Fiesa Confesercenti Modena (Federazione Italiana Esercenti Settore Alimentare) in occasione dell’Assemblea Elettiva Provinciale della Fiesa, svoltasi a Modena nei giorni scorsi.

Durante l’assemblea si è svolta anche la votazione per il rinnovo degli organismi regionali della Fiesa Emilia-Romagna, che ha eletto Daniele Mariani alla carica di Presidente Regionale.

L’assemblea ha visto la partecipazione di operatori provenienti da diversi comuni della provincia, sia in presenza che in videocollegamento. Al centro del confronto, le sfide di un settore in continua evoluzione, che impone alle imprese di rinnovarsi costantemente, investendo in innovazione, competenze e attrezzature moderne, per rispondere a una clientela sempre più attenta, ma con minore potere d’acquisto.

“Negli ultimi cinque anni – ha sottolineato Guido Caselli, Segretario Generale di Unioncamere Emilia-Romagna – le retribuzioni dei lavoratori dipendenti sono cresciute del 7,8%, a fronte di un aumento dei prezzi del 18,3%. Nello stesso periodo, le vendite di prodotti alimentari sono diminuite del 17,8%, colpendo in particolare il commercio di vicinato”.

Nel suo intervento, Daniele Mariani ha ribadito il ruolo centrale dei negozi di vicinato: “Queste attività non solo contribuiscono allo sviluppo dell’economia locale, ma rappresentano presidi fondamentali per il territorio, offrendo servizi essenziali a una popolazione che tende sempre più a invecchiare. Una vetrina illuminata e un negozio aperto incentivano la socialità e rafforzano il senso di comunità, rendendo i nostri centri più vivi e sicuri”.

Elisa Martinelli, docente dell’Università di Modena e Reggio Emilia, ha illustrato poi le strategie evolutive per il commercio alimentare, evidenziando i fattori chiave per la competitività dei negozi di vicinato: assortimento curato, qualità e freschezza dei prodotti, valorizzazione dei fornitori locali, attenzione alla salute e alla sostenibilità, uso professionale dei social media, organizzazione di eventi in-store e personalizzazione del servizio. “Tutti elementi – ha sottolineato Martinelli – che richiedono formazione continua per titolari e addetti”.

Il commercio alimentare di prossimità non è solo economia: è servizio, socialità, cultura, e relazione umana. Dietro ogni negozio c’è passione, lavoro e servizio alla comunità.

“Il piccolo commercio non chiede privilegi, ma pari opportunità. Vuole essere valorizzato, non assistito – ha concluso Mariani – Il lavoro da fare è tanto, ma non siamo soli: abbiamo una rete fatta di persone appassionate”.