Come è stato l’inverno 2008/09 nel modenese? La sensazione comune è di un inverno, se non proprio “d’altri tempi”, freddo e nevoso come non si vedeva da tempo.

Ma le precise statistiche e la lunga serie meteo-climatica dell’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e dell’Ambiente dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, che dal 1830 consente di rilevare puntualmente nella stazione posizionata presso il Torrione di levante di Palazzo Ducale i principali dati fisici, offrono una fotografia più esatta della – appena – trascorsa stagione invernale che, per i meteorologi, si è conclusa il 28 febbraio.
“Le stagioni meteorologiche – ricorda infatti il meteorologo Luca Lombroso dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia – sono sfasate rispetto a quelle astronomiche e iniziano il primo del mese in cui vi è il cambio di stagione astronomica, così, dal primo marzo per noi si è entrati in quella che è la ‘primavera meteorologica’”.

Numeri alla mano l’inverno 2008-2009 ha segnato una temperatura media, a Modena città, di 5.0°C. E – prima sorpresa – questo valore è superiore sia alla media “storica” riferita al periodo 1860-2008 (3.2°C) sia alla media “climatica” del trentennio 1971-2000, pari a 4°C. Piuttosto si direbbe in linea, anche se solo lievemente inferiore, alla media dell’ultimo decennio 1997-2007, pari a 5.3°C, un periodo generalmente non considerato dagli esperti perché troppo breve come riferimento statistico e che tuttavia possiamo prendere a riferimento in quanto è il periodo in cui si è manifestato in modo più evidente il processo di riscaldamento globale ed anche locale.
Più nel dettaglio l’inverno 2008-2009 è stato sì più freddo degli ultimi due, particolarmente miti se non straordinari come il 2006-2007, che con 7.6°C di media stagionale è stato l’inverno decisamente più caldo della serie storica in possesso all’Osservatorio Geofisico universitario di Modena. Ma, non va dimenticato che gli inverni 2005-2006 (Tmed 3.9°C) e 2004-2005 (Tmed 4.7°C) sono stati più freddi di quello di quest’anno. Identico valore nel 2003-2004 e più freddi anche gli inverni 2001-2002 e 2002-2003.
La sensazione diffusa di un inverno apparentemente “molto freddo” è probabilmente determinata dall’andamento climatico del mese di gennaio, che però a ben guardare ha avuto una temperatura media di 3.2°C, perfettamente in linea con i valori statistici e superiore a quello – peraltro non anomalo – del gennaio 2006.
Febbraio, invece, segnando mediamente 6.7°C è stato più mite del valore 1971-2000 (5.1°C) ed in linea con gli ultimi dieci anni. Stesso discorso per dicembre 2008, che con 5.2°C è oltre la media di riferimento (3.9°C) ed in linea con quanto mediamente accaduto negli ultimi 10 anni.
Nemmeno gli estremi segnano valori degni di ricordo negli annali: giorno più freddo in città -4.2°C il 5 gennaio. Un valore simile di giorno si era avuto anche nel 2006 (- 4.1°C), nel 2005 con -5°C e addirittura in marzo, ormai “primavera” meteorologica, quando si raggiunsero – 6.4°C nel gennaio 2002. Nemmeno nella campagna si sono avute punte di freddo intenso: a Migliarina di Carpi, per esempio, il termometro non è andato oltre un “modesto” – 6.7°C. “Indubbiamente – continua Luca Lombroso – non si può dire che con queste temperature non sia freddo, ma, spulciando gli annali storici e le varie cronache del nostro libro ‘L’Osservatorio di Modena: 180 anni di misure meteoclimatiche’ troviamo decine di inverni con temperature da far veramente rabbrividire solo a leggerle: nell’ultimo trentennio del XX secolo, per esempio, il valore tipico del giorno più freddo è stato di -6°C in città e -8°-9°C in campagna, mentre un secolo fa nessuno si stupiva se in inverno in pieno centro si registravano -8°C e in campagna anche -12°-13°C. Oggi invece il valore tipico del giorno più freddo è salito a – 4°C in città e – 6°C in campagna, come quest’anno”.
E per quanto riguarda la neve? La neve in città non ha fatto altro che abbellire brevemente il panorama dandoci qualche scorcio “d’altri tempi” e molti disagi, ma complessivamente nella “stagione fredda” 2008-2009 sono caduti “soli” 27 cm di neve fresca con un massimo di 9 cm l’8 gennaio. “Vero che la neve – commenta Luca Lombroso – è stata assai scarsa lo scorso anno e assente nel 2007-2008”.

Previsioni. Ora, dopo un vero e proprio assaggio di primavera con una temperatura di ben 15.2°C il 28 febbraio, la primavera sembra rallentare e tornano le perturbazioni, in particolare mercoledì 4 marzo con piogge anche piuttosto abbondanti e temperature alte che si porteranno via una parte della molta neve presente sul crinale appenninico, mentre giovedì 5 marzo entrerà aria polare e raggiungeremo temperature più fresche. “Non freddo – precisa Luca Lombroso – ma solo più fresco degli ultimi miti giorni di febbraio”.