Il 2025 si è confermato un anno d’intenso lavoro per i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia il cui impegno si è espresso negli oltre 20.000 servizi effettuati per il controllo del territorio, che hanno visto impegnati circa 40.000 Carabinieri e nei 1.464 servizi di Ordine Pubblico, che hanno coinvolto 2.500 militari;

Nell’anno sono state identificate 102.000 persone e controllati 63.000 veicoli e, nell’azione di repressione dei reati, i militari del Comando provinciale hanno:

  • eseguito 304 arresti per vari delitti;
  • denunciato143 individui in stato di libertà;
  • scoperto gli autori di 546 reati, identificandone i responsabili (75 per rapina, 327 per furto, 446 per truffe e frodi informatiche, 69 per reati di spaccio di stupefacenti, 21 per estorsioni, 21 per violenze sessuali, 3 per aver commesso atti sessuali con minorenni);

Nell’attività di controllo alla circolazione sulle strade e di assistenza agli utenti della strada i militari sono intervenuti su 357 sinistri stradali. In tale specifico ambito, peraltro, sono:

  • i denunciati per omicidio stradale sono stati 3 mentre 6 sono quelli deferiti per lesioni personali stradali gravi e gravissime;
  • 125 le persone denunciate all’A.G. (in prevalenza per guida sotto in stato d’ebbrezza e sotto l’influenza di stupefacenti);
  • 489 le infrazioni rilevate al codice della strada;
  • 98 le patenti ritirate (in prevalenza per guida in stato d’ebbrezza);
  • 159 i veicoli sequestrati o sottoposti fermo amministrativo.

Incessante e rilevante anche l’impegno rivolto a contrastare il traffico e lo spaccio di sostanze stupefacenti, come documentato dai sottonotati dati di sintesi:

L’elemento di conferma nel 2025, documentato dalle indagini antidroga concluse dai Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia, è certamente l’approvvigionamento di droghe anche attraverso l’uso del mezzo postale, l’acquisto di stupefacenti sintetici nei market online reperiti nel deep web ovvero attraverso i social: in tale ambito Telegram è certamente la piattaforma predominante.

Un anno quello che si appresta a terminare in cui si è continuato a registrare il significativo impegno dell’Arma reggiana contro la criminalità organizzata come dimostra, da ultimo la recente operazione “Sugar Beet” condotta unitamente ai Carabinieri del ROS, dove sono state eseguite misure cautelari nei confronti di 6 indagati: 1 in carcere e 5 ai domiciliari, che ha visto coinvolti anche elementi dimoranti nel reggiano, gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di trasferimento fraudolento di valori in concorso e di elusione in concorso dei provvedimenti di confisca emessi in sede penale e di prevenzione patrimoniale, aggravati dall’aver agevolato l’attività dell’associazione mafiosa ‘ndrangheta operante in Emilia Romagna. Nel corso di tale attività è stato eseguito il sequestro preventivo di una società intestata fittiziamente a prestanome, comprensiva di quote sociali e beni sociali del valore di circa 250.000 €, localizzata nella provincia di Reggio Emilia. Le indagini hanno accertato, tra l’altro, la falsa attribuzione dell’intestazione di una società, operante nel campo dei trasporti logistici, in capo a due indagati che, consapevolmente, ne avrebbero accettato la mera titolarità formale in complicità con un socio occulto. E’ emerso ed è stato documentato l’interesse degli indagati ad essere iscritti nella White List per infiltrarsi nel settore degli appalti pubblici e l’obiettivo di agevolare il gruppo ‘ndranghetistico emiliano.

A margine, anche quest’anno l’Arma reggiana ha fornito alla Prefettura di Reggio Emilia, unitamente ai restanti membri del GIA, il contributo informativo per la successiva adozione dei provvedimenti interdittivi antimafia esaminati nel corso del 2025.

In tema di contrasto alla criminalità transazionale degna di nota è l’indagine “Palma, condotta nel 2025 dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Reggio Emilia, che ha smantellato un’associazione a delinquere transazionale specializzata nel furto e nel riciclaggio internazionale di auto di lusso. Il gruppo, composto da 24 indagati di origine est-europea (principalmente moldavi, russi, romeni e ucraini), prendeva di mira vetture di alta gamma come Range Rover, Lexus e Toyota nelle più rinomate località turistiche italiane, tra cui Cortina d’Ampezzo, Forte dei Marmi e Viareggio. Una volta sottratti i veicoli grazie a sofisticate apparecchiature elettroniche di decodifica, l’organizzazione provvedeva a “ripulirli” presso Anversa, in Belgio, per poi spedirli tramite container a Dubai, dove venivano definitivamente rivenduti. L’operazione è sfociata nell’esecuzione di 14 misure cautelari e in numerose perquisizioni tra l’Italia, la Spagna e il Belgio, portando al recupero di auto rubate, 40.000 euro in contanti e un ingente patrimonio in criptovalute, equivalente a circa 146.000 euro, individuato su un Exchange e riconducibile a uno degli indagati. Complessivamente, l’autorità giudiziaria ha disposto un sequestro preventivo per equivalente del valore di oltre due milioni di euro. L’inchiesta, coordinata dalla Procura di Reggio Emilia, si è avvalsa di una solida rete di cooperazione internazionale che ha visto coinvolti la Guardia Civil spagnola, la Polizia Federale belga, Eurojust e la Rete @ON diretta dalla DIA, confermando l’efficacia dei protocolli europei nel contrasto ai grandi patrimoni illeciti.

Dall’inizio dell’anno, ai Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia sono pervenute circa 80.000 richieste di interventi (oltre 200 al giorno). Di queste, 5.692 (15 al giorno) per liti di cui 1.373 tra le mura domestiche (cosiddette liti in famiglia).

Un fenomeno in costante crescita quello delle litigiosità e delle violenze nelle mura domestiche, che nel corso del 2025 ha visto i presidi dei Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia attivare 387 “codici rossi”, lo strumento che garantisce un intervento immediato nei casi di violenza domestica e di genere. In 28 casi si è reso necessario l’intervento di centri antiviolenza o il ricorso a case rifugio, fondamentali per offrire alle vittime un percorso di protezione e sostegno. L’azione di tutela espressa dai Carabinieri a Reggio Emilia e provincia ha visto i carabinieri operare:

  • 13 allontanamenti d’urgenza dalla casa familiare, a tutela immediata della persona offesa;
  • 81 divieti di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima, 59 dei quali con applicazione del braccialetto elettronico, strumento essenziale per monitorare il rispetto delle prescrizioni;
  • 25 arresti per reati attinenti alla violenza contro le donne, tra cui:
    • 20 per maltrattamenti e/o lesioni aggravate in ambito familiare;
    • 2 per atti persecutori;
    • 3 per violenza sessuale;

 

  • la denuncia in stato di libertà di 339 persone di cui:
    • 258 per maltrattamenti e/o lesioni aggravate in ambito familiare;
    • 46 per atti persecutori;
    • 21 per violenza sessuale;
    • 4 per costrizione o induzione al matrimonio;
    • 7 per violazione di provvedimenti di allontanamento o divieto di avvicinamento;
    • 3 per Revenge Porn;

Relativamente al fenomeno del disagio giovanile e dei reati correlati, 158 sono stati i minori denunciati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Bologna (143 nel 2024). Le condotte illecite sono consistite perlopiù in minacce, lesioni personali, rapine ai danni di coetanei e danneggiamenti. A seguito dell’aumento delle aggressioni e delle rapine nei confronti di minori e delle risse tra gruppi opposti di adolescenti, osservate sia nel capoluogo che in provincia, l’Arma dedica uno speciale focus al fenomeno, mappandolo. I protagonisti sono – in prevalenza – minori adolescenti che con preoccupante frequenza si rendono protagonisti di episodi delittuosi e comportamenti inurbani, aggravando così la percezione di degrado e insicurezza, anche nei centri minori.

Anche nel 2025 si registra un elevato numero di truffe agli anziani. A riguardo, si osserva che la campagna informativa di sensibilizzazione delle fasce fragili, promossa dai presidi dei Carabinieri nella provincia di Reggio Emilia (al termine della celebrazione delle messe, negli incontri promossi dai Carabinieri con gli anziani delle comunità locali, con spot televisivi, tramite campagne stampa, ecc…) anche nell’anno che si va a concludere, ha registrato un moderato ma apprezzabile successo, avendo registrato una cinquantina di truffe sventate grazie alle segnalazioni delle stesse potenziali vittime, segno del diffondersi di un’accresciuta consapevolezza del fenomeno nelle comunità. Ciò a margine delle azioni delle attività investigative avviate nel corso del 2025.

Nel corso del 2025, numerosi gli inseguimenti da parte dei Carabinieri della provincia reggiana nei confronti di malviventi sorpresi nel corso di furti: ingente la refurtiva recuperata. L’attività preventiva è agevolata dagli strumenti della sicurezza integrata, quali i protocolli di vicinato, moltiplicatore delle capacità di prevenzione delle FF.OO. e i sistemi di videosorveglianza delle Unioni dei comuni, reticolo digitale che fornisce un reale valore aggiunto nel contrasto e nell’azione preventiva sia dei furti, sia delle truffe.

Un 2025 significativo e di intenso lavoro, anche per i comparti delle specialità forestali dei carabinieri reggiani dedicati alla salvaguardia del patrimonio ambientale nazionale. I Carabinieri Forestali, hanno garantito la capillarità della vigilanza sulla salvaguardia ambientale coi propri presidi sul territorio grazie ai loro otto nuclei, hanno vigilato sulle prerogative dell’area protetta del parco dell’Appennino tosco-emiliano col relativo Reparto Parco con sede a Busana (Ventasso) e supportato la locale Procura nelle investigazioni di settore col Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale avente sede a Reggio Emilia. Numerosi i loro interventi e significativo l’impegno sul fronte delle indagini finalizzate a contrastare le condotte illecite concernenti i rifiuti.

Il 2025 ha visto anche il rinnovo e l’arricchimento della compagine Arma, con l’assegnazione dei nuovi comandanti di Stazione di Casalgrande, Montecchio Emilia, Albinea e San Polo d’Enza oltre all’assegnazione nel corso dell’anno di poco meno di 50 Carabinieri per rinforzare i reparti dell’Arma dislocati nel capoluogo e nella Provincia. Nuovi innesti che contribuiranno ad accrescere i livelli di sicurezza garantendo rassicurazione sociale delle comunità rafforzando l’efficacia della rete dei servizi di prossimità al cittadino, posti in essere in primis dalle 37 Stazioni (presenti in 35 dei 42 comuni della Provincia) e dalla Tenenza, coordinate e supportate dalle tre Compagnie dipendenti dal Comando Provinciale di Reggio Emilia. Tra i Carabinieri neo giunti anche una quota rilevante di personale femminile che consentirà di sostenere con maggiore empatia le vittime di reati rientranti nella sfera del codice rosso. Quale segno delle attenzioni riservate alle vittime di tale odiosa tipologia di reati, inoltre, prosegue il progetto tra le FF.PP. e il Soroptimist international per la realizzazione di ambienti ad hoc dedicati alla ricezione delle correlate denunce, ora presenti a Reggio Emilia e nella Provincia, nell’ambito del progetto denominato “Una stanza tutta per sé”. Attenzioni messe in atto al fine di consentire alla donna vittima di tali reati di sentirsi meglio accolta.