Più asma e riniti al centro sud
rispetto al nord. E’ quanto risulta dal progetto europeo Ecrhs
al quale partecipano 10 centri clinici italiani. Secondo alcuni
dati diffusi al congresso dell’Associazione italiana per lo
studio della tosse (Aist) si rileva la prevalenza di diverse
affezioni come l’asma che varia dal 3,4% di Ferrara al 7,3% di
Siracusa, la rinite allergica dal 14% di Ferrara al 24% di Pisa,
le bronchiti croniche dal 10% di Verona al 17% di Sassuolo
(Modena).


L’asma e la rinite allergica sono state registrate con
maggiore frequenza nell’Italia centro-meridionale rispetto al
nord Italia, mentre non si è riscontrata una chiara
suddivisione geografica per le bronchiti croniche.
Un’altra indagine (Studi italiani sui disturbi respiratori
nell’ infanzia e l’ambiente) ha studiato 5.784 bambini sotto i
due anni che non hanno mai cambiato la residenza in strade a
traffico di camion e bus a Torino, Milano e Roma. Da essa
risulta in aumento, nel 2000 rispetto a dati del 1994 e 1995, la
bronchite del 18% se il traffico pesante è saltuario e del 69%
se è frequente; la polmonite dello 0,3% nel primo caso e
dell’84% nel secondo; la bronchiolite del 52% e del 64%, la
laringite spastica del 30% e del 43%.
Ma l’Aist spiega non è solo colpa dello smog se sono in
aumento le patologie respiratorie: anche il fumo delle sigarette
o di altri agenti interni non va sottovalutato. Tra le oltre
4000 sostanze nocive presenti nel fumo, la nicotina in
particolare è considerata responsabile dell’immediata
ostruzione bronchiale con tosse o dispnea, e a causare problemi
è sufficiente il ‘fumo passivo’ con i danni maggiori nei
bambini: l’incidenza della tosse in un bambino che ha anche un
solo genitore che fuma aumenta del 20% e sale al 40% se a fumare
sono entrambi i genitori.