Manifestazioni-presidio davanti a tutte le prefetture della regione: questo è quanto Fp-Cgil, Fps-Cisl, Fpl-Uil e Uil-Pa dell’Emilia-Romagna hanno organizzato per lo sciopero dei settori pubblici di venerdì 13 dicembre, dovuto alla rottura tra governo e sindacati sugli stanziamenti aggiuntivi pari a 228 milioni di euro da destinare ai rinnovi contrattuali del pubblico impiego.

Ad essere interessate tutte le categorie del pubblico impiego, ad esclusione dei monopoli e dei vigili del fuoco: questi ultimi hanno organizzato oggi un loro presidio di fronte alla prefettura di Bologna. I lavoratori della regione interessati allo sciopero sono 112.000, dei quali 8.000 sono i precari. I sindacati, in una conferenza stampa congiunta nella sede regionale della Cgil, si sono detti sicuri di una forte adesione perché “nella nostra regione iniziative come questa non hanno raccolto mai meno dell’85%”. Tutti d’accordo poi sul fatto che “mai prima d’ora un governo si è tirato indietro rispetto ad un’intesa -quella dello scorso febbraio- già raggiunta”. Tutti gli uffici pubblici saranno dunque chiusi in regione venerdì. L’igiene urbana – è stato spiegato – provvederà alla raccolta dei rifiuti nei giorni seguenti allo sciopero, mentre la sanità garantirà solo il pronto soccorso e le urgenze, sospendendo tutti gli altri servizi, compresi quelli di diagnostica, anche se concordati in precedenza.