Esodo all’insegna del caro pieno Ue e senza la possibilità di pagare con il bancomat per i milioni di
automobilisti italiani in viaggio per le località di vacanza. Ma anche per i turisti in visita al belpaese.


Un rifornimento completo per un auto di media cilindrata costa – secondo i dati dell’ultimo confronto disponibile del Ministero delle Attività Produttive – fino a 15 euro in più rispetto agli altri partner di Eurolandia: è il caso del confronto con la Grecia, una delle più gettonate mete estive, dove un litro di verde costa 0,857 euro contro gli 1,046
italiani dell’ultimo raffronto disponibile del Ministero.

Ma il caro pieno penalizza la penisola anche nel confronto della Spagna, dove un rifornimento completo per un auto di medio-alta
cilindrata costa fino a 11 euro in meno, o la Francia (meno 2,4 euro) il Portogallo (quasi 5 euro di risparmio) o d il Belgio (oltre 4 euro in meno).

A precedere l’Italia nell’ultima classifica disponibile sul caro pieno europeo sono solo la Germania (2 euro un rifornimento per un auto di media cilindrata da circa 50 litri di serbatoio), l’Olanda (quasi 6 euro in più) e la Finlandia (3 euro in più). Il raffronto pesa ancor di più sulle tasche degli automobilisti italiani per il diesel: i prezzi al consumo di questo tipo di carburante in Italia sono ai massimi d’Europa,
preceduti solo da quelli praticati in Germania.

Ma se sul fronte dei prezzi l’estate 2003 italiana si pone ai livelli più alti di Eurolandia, anche sul fronte del servizio il paese perde colpi. Da ieri infatti i benzinai non
accettano più pagamenti con il bancomat e con molte delle carte di credito. I gestori hanno infatti proclamato uno sciopero della moneta elettronica per protesta contro le banche che – secondo quanto riferito dalle principali associazioni di categoria dei benzinai – hanno aumentato le commissioni sulle
transazioni con le carte, rischiando di vanificare i margini di guadagno dei distributori.