Saranno scelti tra i malati di cancro ai polmoni, alla prostata e al pancreas gli ottanta cittadini italiani ammessi alla sperimentazione della cannabis come terapia del dolore che prendera’ il via all’ ospedale Molinette di Torino e al policlinico Umberto I di Roma. Il protocollo della sperimentazione e’ stato messo a punto oggi durante un summit avvenuto a Torino tra i sanitari dei due centri ospedalieri.


I pazienti, quaranta a Roma e altrettanti a Torino, verranno trattati in ospedale con una somministrazione orale a base di canapa indiana, per un periodo che andra’ dalle 12 alle 20 settimane. ”Poiche’ le compresse verranno fornite gratuitamente da due case farmaceutiche, alla sanita’ pubblica il progetto non costera’ nulla”, spiega Antonio Mussa, direttore della scuola oncologica dell’ Universita’ di Torino e primario del reparto di chirurgia oncologica dell’ ospedale Molinette.


Il progetto, che coinvolge anche il Beth Israel Medical Center di New York, non parte come sperimentazione ministeriale e deve ancora ottenere il placet del comitato etico delle due aziende ospedaliere.



La sperimentazione, tengono a precisare i sanitari coinvolti nel progetto, riguardera’ esclusivamente i pazienti oncologici.
Nella mentalita’ comune, le cure palliative sembrano ammesse solo per i malati di cancro in fase terminale. Ogni anno, alle Molinette, muoiono circa 750 persone. In questi anni si è riusciti ad abbattere la mortalita’ del 10 per cento. E’ aumentata l’aspettativa di vita e, con essa, la cronicizzazione del dolore. Da qui la necessita’ sempre piu’ pressante di combatterlo.

In futuro bisognera’ dare la giusta attenzione anche al dolore non oncologico dal momento che in Italia ne soffrono quasi 14 milioni di persone e lo studio sulla cannabis potra’ aprire nuovi scenari di cura.