Si è tenuta ieri sera un’importante seduta del Consiglio Comunale, che in conclusione di serata ha dato approvazione a un importante documento sui Piani di zona per il sociale.

La prima interrogazione della seduta è stata invece ad opera di Luca Caselli, che ha chiesto conto all’assessore alla cultura e pubblica istruzione Stefano Cardillo di un contributo (complessivi 2250 euro) elargito all’associazione di Solidarietà per il popolo Saharawi e alla Bottega d’Oltremare, in relazione invece al taglio di 7mila euro sui trasporti per le visite guidate delle scolaresche nello scorso anno scolastico.
L’assessore Cardillo ha replicato fornendo anche una serie di dati sugli investimenti per la scuola: complessivamente per l’istruzione (insieme al sociale l’unico capitolo che non subisce tagli) il bilancio prevede 4 milioni e 400mila euro di investimento, circa 300mila in più dell’anno precedente. Per interventi “non obbligatori” a sostegno della scuola (per diritto allo studio, inserimento portatori di handicap, qualificazione scolastica e altro) vengono spesi 250mila euro. Per lo specifico capitolo del trasporto scolastico si spendono in un anno 450mila euro, che consentono di garantire il trasporto gratuito per tutte le attività di qualificazione scolastica proposte dal Comune, presso piscina, laboratori, teatro, attività di musica e altro. Trasporti che non sono gratuiti ovunque e che a Sassuolo hanno consentito di muoversi senza costi aggiuntivi a 458 classi per 1430 viaggi.
Parlare di disimpegno economico, ha detto l’assessore Cardillo, per un taglio di 7mila euro di fronte a queste cifre, sembra un po’ ingigantire un solo aspetto. A proposito dei contributi citati alle due associazioni Cardillo ha comunque sottolineato di sottoscrivere questo piccolo impegno sulla solidarietà internazionale, che a suo giudizio non deve essere trascurata per un motivo di civiltà, che dovrebbe essere compreso anche dai bambini delle scuole.
Caselli si è dichiarato insoddisfatto della risposta.

Al punto numero 2 è stato nuovamente affrontato l’articolo riguardante l’integrazione del regolamento per la gestione dei rifiuti solidi urbani e della raccolta differenziata, che prevedeva l’introduzione di una figura di controllo del conferimento presso i cassonetti della raccolta differenziata da parte dei cittadini. Su questo punto nella precedente seduta era mancato il numero legale.
Il vicesindaco Diamanti ha chiesto il ritiro del punto all’ordine del giorno. Pur trattandosi di un’iniziativa già approvata da alcuni comuni del comprensorio, ha spiegato, e ben funzionante non solo nella nostra zona ma anche nel Comune di Bologna, da cui è stata tratta ispirazione per la proposta, nel frattempo sono state modificate in parte le competenze attribuibili a questa figura con un decreto. Inoltre l’Ato, Agenzia di ambito, affronterà a breve questo tema con tutti i Comuni associati. Alla luce di questi elementi di novità la proposta di ritirare il punto all’ordine del giorno in attesa di ulteriori approfondimenti.
Il dibattito si è quindi sviluppato non sul tema ma solo in relazione alla proposta di ritiro.
Paolo Vincenzi di Forza Italia ha concordato, chiedendosi però il perché dell’urgenza e del dibattito del consiglio precedente su un tema in realtà rinviabile.
Mario Cardone ha commentato che “ha prevalso la ragione”.
Gianpaolo Marchesini ha riproposto parte delle sue osservazioni alla proposta, quindi ha giudicato negativamente, come un’esagerazione, la scelta di alcuni consiglieri di far mancare il numero legale nella precedente seduta.
Massimo Benedetti dell’Udc ha approvato l’idea del ritiro, commentando negativamente la perdita di tempo della seduta precedente.
Antonio Caselli di Apd ha detto invece che il tempo non è stato perso, le perplessità della precedente seduta hanno portato alla scelta di approfondire ulteriormente il tema.
Corrado Scalabrini, Margherita: “Ripensamento positivo”.
Claudia Severi vede nel ritiro un motivo di difficoltà della maggioranza.
Secondo Luca Caselli il rinvio è una scelta di facciata che maschera una crisi.
Secondo Gian Francesco Menani, Lega Nord, è la dimostrazione di una difficoltà della maggioranza.

Chiuso il dibattito il ritiro del punto è stato approvato con i voti del presidente del consiglio Patrizia Barbolini, Ds, Apd, Uniti per Sassuolo La Margherita, Gruppo Misto, Udc, Forza Italia.
Contrari An e Lega. Astenuta Rifondazione Comunista. Claudia Severi di Forza Italia non ha partecipato al voto.

Il punto successivo riguardava l’integrazione dell’accordo di programma sul Piano di Zona 2005/2007 per l’adozione del programma attuativo 2006 del distretto n. 4, zona sociale di Sassuolo.
Un passaggio importante per un piano che regola i servizi sociali dell’intero distretto sanitario con un maggior e miglior coordinamento di tutti i soggetti coinvolti, portando a interventi più puntuali e a consistenti risparmi.
L’approvazione del punto comportava una relazione introduttiva ai fatti principali già in essere e agli obiettivi importanti già definiti, con sempre maggiore chiarezza, man mano che si definisce il quadro legislativo regionale in proposito, come ha dichiarato l’assessore ai servizi sociali Susanna Bonettini all’inizio della sua illustrazione.
La prima questione portata all’attenzione del consiglio riguardava la trasformazione delle Ipab in aziende pubbliche, con fusione di più realtà presenti sullo stesso territorio. Il Piano di zona del nostro distretto attualmente ha previsto la fusione delle Ipab di Formigine e di Maranello: il piano di trasformazione è stato presentato, lo statuto della nuova azienda pubblica già redatto. In futuro sarà ipotizzabile anche un conferimento di Casa Serena all’interno di questo tipo di realtà, con sua destinazione non solo ad anziani ma anche ad altre esigenze sociali. Un’ipotesi comunque ancora da considerare, anche in relazione alle quote che nell’azienda pubblica assumerebbe il Comune di Sassuolo con il conferimento di questa sede.
Sempre in tema di strutture, il Piano di Zona ha già portato all’apertura del Centro per famiglie a Formigine, che si è recentemente arricchito anche delle attività di mediazione e consulenza famigliare. Il programma prevede l’apertura di una sede in ogni Comune, anche a Sassuolo dove sono già avvenuti molti incontri fra tutti i soggetti interessati ed è stata individuata una sede da aprire nei primi mesi del 2007.
Sassuolo avrà anche un Centro per disabili, su area di proprietà (aspetto che rende probabilmente accessibile un finanziamento regionale sulla realizzazione) come stabilito con variante al Piano regolatore in un recente consiglio comunale.

Sempre dal punto di vista operativo vanno sottolineati i nuovi posti per anziani nelle strutture protette del distretto (13) e nei centri diurni (7) e l’attivazione a Casa Serena di un primo nucleo per l’assistenza alle disabilità gravi.
Ancora dal punto di vista operativo il Piano di Zona ha portato all’attuazione dell’Agenzia casa, con un bando per il reperimento di alloggi da offrire con garanzie dei Comuni a fasce sociali svantaggiate e il progetto di un ufficio apposito in ogni Comune.
Sul fronte dell’immigrazione si lavora per la sostituzione della Consulta immigrati anche a Sassuolo, con un percorso già avviato.
La spesa sociale dei Comuni come dal Piano di zona ammonta a 13 milioni di euro, oltre 1 in più nel 2006 rispetto all’anno precedente.
L’approvazione in consiglio era importante per dar seguito alla presentazione in Regione dell’accordo di programma, che coinvolge i Comuni, la Provincia, le due Ipab e i rappresentanti del terzo settore.
Nel dibattito Antonio Caselli di Apd, ha apprezzato il materiale fornito al consiglio e l’aumento della spesa per il sociale, chiedendo più attenzione al concetto di sussidiarietà.
Paolo Vincenzi di Forza Italia ha chiesto di conoscere più fatti e aspetti realmente misurabili.
Massimo Benedetti, Udc, ha apprezzato la spesa per il sociale ma ha criticato l’idea dell’Agenzia per la casa, “inutile e costosa in un ambito in cui è sufficiente la libera contrattazione”.
Gli ha ribattuto Massimiliano Righi, Margherita, motivando l’idea dell’Agenzia casa come utile tramite per l’accesso all’abitazione delle categorie deboli, e un loro minore ricorso all’assistenza dei servizi sociali.
Ruggero Cavani ha spiegato quanto è articolata l’attività sociale degli enti e auspicato che ci siano ulteriori approfondimenti, anche in commissione, in particolare sui risultati e sulle criticità in questo ambito per il nostro Comune.
Claudia Severi ha fatto osservare come la delibera sui Piani di zona in Commissione non abbia ottenuto il sostegno dell’intera maggioranza e indicato questo come un problema politico.
Luca Caselli ha criticato la possibile deriva assistenzialista soprattutto nelle iniziative per la casa.
Gabriele Giovanardi delGruppo Misto ha chiesto valutazioni attente sulla questione Casa Serena.
Gian Paolo Marchesini ha chiesto chiarimenti in particolare sul voto da parte dei Comuni partecipanti al Piano di zona (chiarimenti ottenuti in risposta dall’assessore Bonettini).
Nicola Caserta del Gruppo misto ha mostrato apprezzamento per il valore delle nuove politiche abitative.
Il punto ha ottenuto i voti favorevoli del sindaco, Ds, Caserta del Gruppo misto, Marchesini di Rifondazione comunista, Bonvicini, Vandelli e Righi della Margherita.
Contrari Udc, Forza Italia, An e Lega.
Astenuti Antonio Caselli di Apd, Scalabrini e Tincani della Margherita, Cardone e Giovanardi del Gruppo Misto.