Il Consiglio provinciale bolognese ha condannato i recenti episodi nazionali e locali di violenza sulle donne approvando all’unanimità l’ordine del giorno
presentato da Vania Zanotti (gruppo Ds) e Claudia Rubini (An), sottoscritto dai presidenti di tutti gli altri gruppi consiliari e successivamente integrato da un emendamento del consigliere Finotti (FI).


Il documento prende atto che la violenza sulle donne è un fenomeno in crescita (ogni giorno in Italia sette donne, in media, denunciano una
violenza sessuale), che spesso si verifica tra le mura domestiche e in situazioni non necessariamente disagiate (la prima causa di morte violenta delle donne, sia nei paesi ricchi che poveri, è la violenza che subiscono
in famiglia), che nasce da una cultura “che nega alle donne pari opportunità e legittima l’appropriazione o la soppressione del loro corpo”,
come dimostrano alcuni recenti fatti di cronaca.
Per questi motivi, l’odg impegna la Giunta provinciale a collaborare con tutti i Comuni “al fine di costruire e diffondere azioni concrete contro la
violenza alle donne”. In particolare, il documento auspica un’efficace prevenzione, attivando “un maggior raccordo tra scuola, servizi territoriali e consultori per intervenire più efficacemente nelle politiche educative sulla relazione tra uomo e donna, sull’educazione all’uguaglianza e sul rispetto delle differenze”.
Viene inoltre ribadito l’impegno a
“verificare l’adeguamento del sostegno dato dalla pubblica amministrazione alla “Casa delle donne per non subire violenza”, rendendolo compatibile
alle tante richieste di accoglienza che pervengono dalle donne che subiscono maltrattamenti e coercizioni”. Ancora, si sottolinea l’importanza di “concertare maggiormente con gli organismi che tutelano
l’ordine pubblico strategie atte a prevenire gli atti di violenza e strategie di accoglienza della denuncia della violenza subita che rendano
meno traumatico il percorso che la donna si trova ad affrontare, anche qualora intenda denunciarne il responsabile, anche se famigliare”.
Infine, si invita il Governo a considerare la violenza contro le donne prioritaria nella definizione delle politiche delle pari opportunità, con
particolare attenzione all’aggiornamento delle norme per l’inasprimento delle pene.