scuola_studenti_universitariE’ positivo l’andamento delle iscrizioni all’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia che, alla chiusura dello scorso anno accademico, ha visto ulteriormente incrementare il numero degli studenti che frequentano i suoi corsi di laurea. Al 31 luglio 2009 risultavano regolarmente iscritti 19.040 studenti, ovvero l’1,69% in più rispetto al 2007/2008, quando il loro numero si arrestò a 18.722.

“Anche se contenuto nelle sue proporzioni – commenta il Rettore prof. Aldo Tomasi – questo incremento, che prosegue un trend favorevole iniziato già qualche anno fa, acquista una dimensione ancora più significativa se si considera che, a livello nazionale, dopo il boom coinciso con l’avvio della riforma del 3 + 2, da almeno tre anni assistiamo ad un decremento della popolazione universitaria. Questi dati sono ricavati dal nostro servizio informatico perchè non sono ancora disponibili i dati complessivi relativi alla chiusura dell’ultimo anno accademico forniti dall’Ufficio Statistica del MIUR. I dati del Ministero, infatti, fotografano la situazione al 31 gennaio 2009 in cui era indicato un regresso pari all’1,22%, ma questo dato non sconta ancora gli abbandoni in corso d’anno come, invece, la situazione definitiva al 31 luglio relativa a quella del nostro Ateneo”. Significativo anche il decremento del numero dei fuori corso, che sono scesi dal 23,44% (4.390 in termini assoluti) al 22,34% (4.254), corrispondenti ad un incoraggiante – 1,10%. In questo caso il confronto con la situazione nazionale è ancora più favorevole, in quanto la media nazionale dei fuori corso supera il 35%.

• La distribuzione studentesca tra le sedi

Sale il peso relativo della sede di Reggio Emilia, cui al 31 luglio 2009 risultavano iscritti 5.119 studenti (26,89% del corpo studentesco generale dell’Ateneo). Alla chiusura delle iscrizioni dell’anno precedente Reggio Emilia registrava la presenza di 4.932 iscritti (26,34%). Cresce anche la popolazione della sede di Modena che passa da 13.790 alla 31 luglio 2008 a 13.921 del 31 luglio 2009. In termini assoluti tra il 2007/2008 ed il 2008/2009 si è assistito ad un incremento del + 0,95% nella sede di Modena e di + 3,79% in quella di Reggio Emilia. Quanto alla situazione dei fuori corso si va verso un sostanziale equilibrio tra le due sedi: al 31 luglio di quest’anno gravavano per il 22,29% (3.104) su Modena e per il 22,46% (1.150) su Reggio Emilia. L’anno precedente la loro percentuale era rispettivamente del 23,19% (3.199) a Modena e del 24,14% (1.191) a Reggio Emilia, con un miglioramento del 0,90% a Modena e dell’1,68% a Reggio Emilia.

• Chi sale e chi scende tra le facoltà

Gettando uno sguardo alla distribuzione degli studenti tra le 12 facoltà dell’Ateneo spiccano le performance positive della facoltà di Scienze della Formazione che registra un incremento del + 12,26% (+ 172 iscritti) e di Agraria col + 9,96% (+ 15 iscritti). In termini assoluti, invece, il risultato, oltre all’affermazione della facoltà di Scienze della Formazione, vede il concorso prevalente della facoltà di Economia Marco Biagi, che ha visto aumentare la sua popolazione di 180 unità (+ 5,62%), della facoltà di Ingegneria di Modena con 99 iscritti in più (+ 4,18%) e di Medicina e Chirurgia pure con 99 iscritti in più (+ 4,08%). Positivi gli andamenti anche per Bioscienze e Biotecnologie (+ 1,99%), per Farmacia (+ 0,62%) per Lettere e Filosofia (+ 0,47%). Il segno meno caratterizza, invece, la fotografia della facoltà di Giurisprudenza con un calo di 211 iscritti (- 9,59%), di Scienze della Comunicazione e dell’Economia che arretra di 91 iscritti (- 4,51%) e di Ingegneria di Reggio Emilia che scende di 1 iscritto (- 0,13%).

• Regolarità negli studi

Per quanto riguarda la regolarità negli studi l’esame della situazione al 31 luglio 2009 evidenzia il buon passo tenuto dagli studenti di Medicina e Chirurgia, che ha la percentuale più contenuta di studenti fuori corso, appena l’11,66% (294 studenti sul totale iscritti alla facoltà), seguita a distanza dalla facoltà di Bioscienze e Biotecnologie con il 18,48% (151), che ha ridotto la loro presenza del 4,49%. Fanno da contraltare la facoltà di Ingegneria di Reggio Emilia, dove si trovano in condizione di fuori corso il 30,66% (221), e di Giurisprudenza che ne ha il 28,57% (568). In entrambi i casi la situazione, tuttavia, è in miglioramento, poiché l’anno precedente i fuori corso in queste facoltà pesavano rispettivamente per il 31,92% e per il 32,78%.

• La distribuzione degli iscritti per tipologia di corso di laurea

A livello generale l’apporto più consistente alla determinazione della popolazione studentesca è fornito dalla lauree triennali che contano ben 11.592 iscritti, corrispondenti al 60,88% della popolazione universitaria generale. Quasi equivalente, invece, il peso degli iscritti alla lauree a ciclo unico (specialistiche, magistrali o vecchio ordinamento dove sopravvive solo Scienze della Formazione Primaria) con 3.401 (17,86%) ed alle specialistiche o magistrali biennali con 3.411 (17,92%). Una quota sempre minore risulta ancora iscritta, invece, alle lauree pre-riforma del ’99: gli iscritti a questa tipologia di corsi sono 635, ovvero il 3,34%, prevalentemente concentrati attorno alla facoltà di Giurisprudenza che ne ha 258 (12,98% del totale iscritti alla facoltà) e di Economia Marco Biagi con 116 (3,43%). Assente questa tipologia di iscritti nelle facoltà di Agraria, di Scienze della Comunicazione e dell’Economia e di Scienze della Formazione, tra le più recenti come anno di istituzione. Confrontando la situazione con l’anno precedente si nota un regresso degli iscritti ai corsi pre-riforma passati da 848 a 635 (dal 4,52% al 3,34%), una sostanziale invarianza in termini assoluti degli iscritti alle triennali passati da 11.582 al 31 luglio 2008 a 11.592 al 31 luglio 2009, mentre cresce la popolazione iscritta alle lauree a ciclo unico (specialistiche, magistrali o vecchio ordinamento), passata nello stesso periodo da 3.182 (17,00% sul totale della popolazione studentesca) a 3.401 (17,86%), e quella iscritta alle specialistiche o magistrali biennali, che sale da 3.110 (16,61%) a 3.411 (17,92%).

“La crescita marcata delle lauree magistrali – commenta il Rettore prof. Aldo Tomasi – ci conforta rispetto alla scelta che abbiamo compiuto quest’anno nella riorganizzazione e riformulazione dei corsi di laurea, che ha puntato nel complesso a salvaguardare e potenziare i contenuti formativi dei corsi magistrali, in grado di esercitare una maggiore attrattività tra i fuori regione. E’, poi, positivo che si vada esaurendo la quota degli iscritti alle lauree pre-riforma, in quanto contribuirà a ridurre ulteriormente il numero dei fuori corso. In generale, direi che questi numeri ci consegnano la fotografia di un Ateneo che sa esercitare a pieno la sua missione e può confrontarsi a testa alta con le altre università anche europee. Il nostro obiettivo resta quello di lavorare per il potenziamento dei servizi agli studenti, perché possano ulteriormente migliorare le loro performance, e soprattutto operare per qualificare sempre di più l’offerta formativa, puntando prima che ai numeri ai contenuti, affinché i nostri laureati possano essere facilitati rispetto agli sbocchi lavorativi”.

• La provenienza geografica

Quanto alla provenienza geografica si va consolidando il trend degli ultimi anni che vede progressivamente aumentare il numero degli iscritti fuori regione e di nazionalità straniera, che oggi rappresentano complessivamente il 27,69% del totale. Le colonie di studenti più numerose sono, a livello nazionale, quella dei lombardi (1013), trascinati soprattutto dal folto gruppo di studenti della provincia di Mantova, dei pugliesi (977), dei veneti (419) e via via siciliani (357), calabresi (330) e campani (267). Rispetto all’anno precedente si nota una più accentuata attrazione esercitata dal nostro Ateneo sugli studenti della Lombardia (da 964 a 1013 iscritti) e dalla Sicilia (da 313 a 357). Minori, invece, gli scostamenti per gli altri gruppi regionali. Le facoltà che attirano il maggior numero di studenti fuori regione sono Economia con 709, Scienze della Comunicazione e dell’Economia, anche grazie all’0fferta di corsi nella modalità a distanza, con 704 e Medicina e Chirurgia con 660. A seguire Ingegneria di Modena ne ha 440, Giurisprudenza 405, Lettere e Filosofia 330, Scienze della Formazione 319, Farmacia 314, Bioscienze e Biotecnologie 230, Scienze Matematiche, Fisiche, Naturali 130, Ingegneria di Reggio Emilia 69 e Agraria 40. Tra gli stranieri predominano gli albanesi (256) ed i camerunesi (193). Molto più distanziate le altre nazionalità tra cui spiccano gli studenti del Saharawi (64), che precedono i romeni (48) ed i greci (36). I maggiori incrementi rispetto all’anno precedente riguardano i camerunesi (da 182 a 193), i romeni (da 38 a 48), i moldavi (da 16 a 23) ed i cinesi (da 11 a 17). Sostanzialmente stabili gli altri gruppi etnici che complessivamente rappresentano 87 diverse nazionalità. La loro distribuzione privilegia le facoltà di Economia con 233 iscritti, Ingegneria di Modena con 163 e Medicina e Chirurgia con 156. Un buon numero di iscritti stranieri si indirizza verso Farmacia (97), Lettere e Filosofia (65), Scienze della Comunicazione e dell’Economia (55) e con minore frequenza verso Bioscienze e Biotecnologie (23), Scienze della Formazione (22) e Ingegneria di Reggio Emilia (22), Scienze Matematiche, Fisiche, Naturali (21) e Agraria (5).