politica2“Con grande rammarico verifichiamo che la nostra richiesta di leggere e risolvere il problema del luogo di culto islamico in un’ottica distrettuale è stata respinta al mittente: lo ha fatto Pistoni venti giorni fa, sulle pagine dei giornali, lo fa oggi il sindaco di Formigine Richeldi, con un intervento molto simile, nei toni e nel contenuto, a quello del suo collega di Fiorano”. Così il vicesindaco Menani in risposta all’intervento del Sindaco di Formigine Richeldi.

“L’uno e l’altro identificano Sassuolo come luogo più indicato per ospitare il luogo di culto distrettuale, e lo fanno dimostrando che la concentrazione di nordafricani sul loro territorio è percentualmente più basso che a Sassuolo, elencando le azioni positive realizzate sul proprio territorio per l’integrazione, sostenendo che Sassuolo ha già l’ospedale, le scuole superiori e quindi, in virtù del suo ruolo di capo distretto, deve avere anche la moschea, scrivendo che i loro strumenti urbanistici non la prevedono, descrivendo la propria come una realtà in cui si è riusciti a raggiungere condizioni di sicurezza, convivenza e pace sociale che, in buona sostanza, non possono essere compromessi da un centro di preghiera islamico”.

“Cosa possiamo rispondere? Molto semplicemente: non è così che si affrontano in modo distrettuale i problemi, non è rimandando al mittente la richiesta. Le lezioni non le prendiamo da nessuno.”

“I problemi di Sassuolo – insiste Menani – sono problemi di tutti i Comuni: non è un caso che gli iscritti alle due associazioni che gestiscono i due luoghi di culto sono in gran parte non residenti a Sassuolo, che molti sono formiginesi e fioranesi, che uno dei responsabili della moschea di Via Cavour risieda a Formigine e sostenere che gli strumenti urbanistici non lo prevedono è una difesa da poco.

Il problema è di tutti: fino ad ora Sassuolo è stata l’area sulla quale si sono concentrate tutte le esternalità negative dei fenomeni migratori, gli amministratori e la città hanno dovuto sostenere pesi anche di altri Comuni. La dichiarazione di Richeldi in merito alla mancata previsione nello strumento urbanistico generale di Formigine di spazi da destinare a luogo di culto appare inoltre sterile: il sindaco conosce bene l’iter burocratico che attraverso una semplice variante a tali strumenti di pianificazione consentirebbe il superamento di questo ostacolo”.

“Forse il reale motivo che porta Richeldi ad affermare che la realizzazione della moschea è e deve restare un problema di Sassuolo – conclude il vicesindaco – è da cercare nel suo elettorato che, nonostante il successo del processo di integrazione da lui descritto nel suo intervento, probabilmente non condividerebbe la scelta di prevedere a Formigine il luogo di culto”.