carcere“Sulla questione carcere la sinistra si è mossa in maniera scaltra e demagogica, denunciando una situazione che e’ grave agli occhi di tutti, ma guardandosi bene dallo svelare di chi è la responsabilità politica di quanto sta accadendo. Allora vorremmo provare a darle una mano noi, fornendole un ideale “specchio della verità”, dove finalmente i compagni potrebbero vedere riflessa proprio la loro immagine”.

 E’ quanto ha dichiarato il coordinatore vicario del PDL di Modena Enrico Aimi, a commento della visita dei consiglieri comunali del PD e del Sindaco Giorgio Pighi al carcere di Sant’Anna effettuata stamane. “La Casa circondariale di Modena – ha detto Aimi – è stata progettata per 220, massimo 440 persone: ora i detenuti sono 560 circa, un’enormità difficilmente gestibile. Oltre il 70% dei carcerati sono stranieri, mentre gli italiani – ha sottolineato – sono circa 160. Se fosse vera la teoria sbandierata dalla sinistra secondo cui l’immigrazione non rappresenta un problema anche sotto il profilo della sicurezza, significherebbe che ad una presenza in città del 10% di stranieri, dovrebbe corrisponderne un’altrettanto analoga tra i detenuti. Così, a voler anche largheggiare dando ragione ai sostenitori dell’immigrazione ad oltranza, avremmo solo una ventina di detenuti stranieri e il Sant’Anna ospiterebbe, complessivamente, un numero di carcerati inferiore alle 200 unità. Caspita, roba da villaggio vacanze! La realtà, viceversa, la conosciamo tutti, ma al contempo tutti dovremmo domandarci – ha aggiunto Aimi – come mai Modena e’ diventata la terza realtà italiana per numero di clandestini. Come mai proprio qui le agenzie turistiche della malavita hanno trovato la meta ideale per i propri clienti? Non sarà che i depliant delle politiche sociali, di accoglienza e di integrazione sventolate dalla sinistra hanno trovato la giusta pubblicità all’estero? Roba da baracconi del malaffare – ha rincarato Aimi – in cui il ritornello “venghino signori venghino” lanciato col megafono dall’irresponsabilità di alcune forze politiche, ha raggiunto il suo obiettivo. Senza parlare delle posizioni espresse in materia di indulto dalla sinistra, sulla legalizzazione delle droghe e la chiusura dei centri di trattenimento. Il centrodestra queste cose non le può tacere e non accetta lezioni da chicchessia. Dopo la visita, non una sola parola sulle cause, sulle responsabilità e sugli errori di una politica locale miope e superficiale. Non si sfugge alle responsabilità politiche con questi riti inutili, con questi esorcismi da sacrestano . Il lupo che si lamenta del mal di pancia dopo aver mangiato la nonna e cappuccetto rosso, per quanto strilli , è davvero poco credibile. La sinistra, dunque, deve smetterla di sparare col ventilatore a piena potenza le solite teorie in salsa demagogica finalizzate al nulla totale. Noi, invece, abituati da sempre alla politica del fare, su questo tema di strettissima attualità, proponiamo una soluzione chiara e netta: i carcerati stranieri dovrebbero scontare la pena detentiva nelle carceri di paesi di provenienza”.

In merito alla visita della delegazione PD al carcere di Modena, il Consigliere regionale del Popolo della Libertà, Andrea Leoni, ha dichiarato:

“La visita di Pighi e compagni al carcere di Modena è un disperato e tardivo tentativo del PD di coprire il proprio immobilismo. Questi signori non hanno mai fatto ed ottenuto nulla per il carcere di Modena, nemmeno quando al governo c’era Prodi. Oggi non riescono a sopportare che il governo di centro destra stia mantenendo, con l’invio di nuovi agenti richiesti la scorsa primavera dall’Onorevole Isabella Bertolini del PDL, l’impegno di affrontare e risolvere concretamente i problemi del carcere.

Se oggi la casa circondariale di Modena scoppia più di altri è anche perché la nostra città ha il poco invidiabile record di immigrati clandestini, che le politiche multiculturali delle amministrazioni di sinistra hanno attirato sul nostro territorio. Il fatto che il 72% dei detenuti sia costituito da stranieri dovrebbe fare riflettere il Sindaco sui danni provocati dalle proprie politiche.

Il carcere scoppia perché a Modena ci sono troppi stranieri venuti in Italia solo per delinquere o che la mancata integrazione provocata dalla politica delle porte aperte della sinistra ha gettato nelle maglie della criminalità.

Il sovraffollamento del carcere di Modena potrebbe essere risolto in un batter d’occhio se passasse la proposta, rilanciata recentemente a Bruxelles anche dal Ministro Alfano, di fare scontare agli stranieri la pena nel proprio paese. Una proposta che da tempo ci trova d’accordo. Invitiamo la sinistra, sempre pronta a nascondere la verità e a gioire quando le cose vanno male, al confronto di merito su questi temi, su queste proposte e sull’azione che il governo sta responsabilmente portando avanti, perché la propaganda si commenta da sola”