“I lavoratori desiderano svolgere un lavoro poco stressante e piuttosto sicuro, con orari flessibili e formazione continua: sarebbero questi i segreti per migliorare la qualità del lavoro all’interno di un’azienda, che vanno ben oltre l’attenzione al livello retributivo”. E’ l’identikit dei lavoratori di oggi tracciato dall’assessore alle Politiche economiche del Comune di Modena Graziano Pini, sulla base dei risultati emersi dall’indagine sulla qualità della vita lavorativa che ha visti intervistati oltre 800 lavoratori di 17 imprese di Modena e provincia. La ricerca è stata condotta dal Club delle imprese modenesi per la responsabilità sociale, con il supporto operativo di Focus Lab.

“Il 35% degli intervistati non indica la retribuzione tra i fattori più importanti” prosegue Pini. “Al contrario, si sottolinea come la flessibilità dell’orario di lavoro sia una richiesta diffusa, la cui attuazione non comporterebbe, in generale, particolari difficoltà organizzative per le aziende, nell’ambito di percorsi di innovazione gestionale e organizzativa. Il livello retributivo attrae maggiormente gli uomini, gli operai e gli impiegati, i giovani entro i 30 anni, mentre sono soprattutto le donne a chiedere strumenti per rendere il lavoro più compatibile con il versante familiare”. Dall’indagine emerge che tra gli strumenti più idonei per migliorare la qualità della vita lavorativa quelli che raccolgono maggiore successo sono il costante monitoraggio del clima aziendale e delle relazioni che vi si svolgono, e una serie di servizi di supporto alla persona e alla famiglia come la possibilità di avere una palestra aziendale gratuita, l’asilo

aziendale, abitazioni ad affitto calmierato, servizi per anziani o di natura fiscale o servizi per conciliare meglio la gestione familiare con quella lavorativa.

Il Club che ha svolto l’indagine, promosso dal settore Politiche Economiche del Comune di Modena in collaborazione con Confindustria Gruppo giovani, Confcommercio, Confesercenti, Lapam, Cna, centrali cooperative, con un finanziamento di Emil Banca Credito Cooperativo, raggruppa 30 imprese ed ha coinvolto nel 2009 65 tra imprenditori e dirigenti in 7 gruppi tematici, portando alla progettazione di 21 iniziative di carattere sociale e ambientale nel solo primo anno di attività. Le imprese avviano progetti di responsabilità sociale che si impegnano a realizzare in modo volontario e al di là degli obblighi di legge progetti a favore dell’ambiente, del territorio, del benessere e della soddisfazione dei lavoratori e degli stakeholder dell’impresa. “Tutto ciò”, sottolinea l”assessore Pini, “favorisce la competitività e l’innovazione perché fare pratiche di responsabilità sociale consente di distinguersi positivamente rispetto ai competitori e quindi porta migliori performance. I risultati dell’indagine ci spingono a continuare il progetto ampliandone i confini e la portata, diffondendo così l’importanza dell’attenzione alle condizioni di lavoro interne alle aziende, anche a scopo di rafforzamento del tessuto produttivo territoriale”.