Ammontano a 470 milioni e 923 mila euro le previsioni di entrate, nel 2011, del Comune di Bologna, con una riduzione prevista di 49milioni e 852mila euro rispetto al bilancio 2010. La manovra sulle entrate è pari a circa 26,3 milioni di euro ed impatterà sulle famiglie bolognesi per circa 10,5 milioni di euro. Tra le misure previste, da segnalare, per le entrate tributarie, l’aumento del 5% della tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani (circa 10 euro all’anno per appartamenti tra gli 80 e i 90 metri quadrati). Sul fronte delle entrate extra-tributarie, in arrivo l’aumento delle tariffe per la sosta delle autovetture e l’introduzione di una quota di iscrizione nelle scuole di infanzia comunali pari a 130 euro all’anno. Per raggiungere il pareggio del bilancio comunale è stato, inoltre, necessario stabilire una manovra sulla spesa, al netto delle entrate corrispondenti, di circa 20 milioni di euro di cui 12 milioni di minore spesa per il personale, 2 milioni di risparmi di natura economale e 9 milioni di minori spese relative a servizi del debito, fitti passivi e altre voci. I circa 50 milioni che mancano rispetto alle previsioni dipendono principalmente da minori contributi e trasferimenti correnti dallo Stato: complessivamente quasi 29 milioni di euro in meno, di cui 17,4 milioni derivanti dalla stretta sui Comuni dettata dalla manovra finanziaria del governo.

“L’equità – ha detto il commissario di Bologna Anna Maria Cancellieri, commentando il peso dei tagli imposti dal bilancio sulle varie categorie sociali – è stata sicuramente raggiunta. E’ stato garantito all’amministrazione che verrà di poter lavorare con serenità, anche perchè dovrà affrontare per l’anno prossimo tagli altrettanto pesanti”.

E’ stato, infatti, calcolato che se non verranno modificati i criteri adottati nel 2011 si può ipotizzare nel 2012 per il Comune di Bologna un’ulteriore riduzione dei trasferimenti statali pari a circa 11,6 milioni di euro. Il commissario prefettizio ha poi assicurato che i servizi per la cittadinanza non sono stati toccati ma sono stati riorganizzati in un’ottica di razionalizzazione delle risorse. Le novità maggiori, a tal proposito, si rilevano nell’ambito dei servizi educativi e scolastici. Ad esempio è prevista la modifica del rapporto tra educatori e bambini nei nidi di infanzia (con il passaggio da uno a sei a uno a sette e da uno a quattro a uno a cinque). Inoltre, da settembre 2011 si applicherà un nuovo modello che prevede l’orario standard fino alle 16,30 e su richiesta delle famiglie,l’orario prolungato fino alle 18,30. Per le eventuali ore aggiuntive pomeridiane sarà impiegato personale comunale con contratti a tempo determinato.